mercoledì 29 agosto 2018

Rileggere Wonder un anno dopo... - Ikigai Book Challenge 2018


Esiste un sottile piacere nel rileggere un libro che hai amato profondamente: è un po’ come tornare in un luogo che hai visitato e del quale conservi bei ricordi, come quando, riaprendo la casa delle vacanze, togli i teli dai mobili e per ognuno rivedi nella tua mente le immagini dei tempi passati.
È con questa sensazione che ho affrontato la rilettura di Wonder per la Challenge, ed ho riscoperto con piacere quelli che già la prima volta mi erano sembrati i punti di forza di questa storia:
Fonte Pinterest
La forza principale di questo libro consiste, secondo me, nel rappresentare un concerto di emozioni, e non limitarsi alla sofferenza ed il pietismo: sono descritte quelle di August, naturalmente, ma anche quelle di tutti coloro che, in un modo o nell’altro, si trovano a contatto con lui, ed affrontano ciascuno alla loro maniera le problematiche e le situazioni che scaturiscono da questa frequentazione.
Rileggendo ho riscoperto quale dei personaggi avevo più apprezzato: Via, Olivia, la sorella di August. È lei quella che, nella sua normalità, ho sentita più vicina. L’essenza di Via consiste nel convivere con il fratello dal giorno fatidico in cui è venuto al mondo portandosi dietro questo enorme “carrozzone di sentimenti”, con la consapevolezza di tutti i suoi bisogni speciali, con l’accettazione di dover passare necessariamente in secondo piano negli affetti e nelle urgenze familiari, ma allo stesso tempo non riuscire a non soffrirne, come è giusto che sia.
Ho amato il suo adorare Auggie ma, contemporaneamente, cercare di avere uno spazio senza di lui, dove poter permettersi di essere semplicemente Olivia, e non Via, la sorella forte e coraggiosa. Perché in fondo è così che penso si senta chiunque nel mondo reale in una situazione simile: combattuto tra il sentirsi molto sfortunato per essere costretto ad affrontare cose così difficili, o sentirsi immensamente fortunato di aver ricevuto una persona tanto speciale, meravigliosa ed unica nella propria vita.
E poi… il Sisgnor Kiap ed i precetti del Signor Browne!!! Quanto vorrei che tutti avessimo la possibilità di incontrare insegnanti come questi: così semplici e così bravi, i quali con poche semplici parole ed esempi riescono a portare i propri alunni esattamente alla conclusione voluta…
“La grandezza non risiede nell’essere forti, ma nel giusto uso che si fa della forza.È il più grande colui la cui forza trascina il maggior numero di cuori grazie al richiamo del proprio.” 
(Hanry Ward Beecher)
È un libro che emoziona e commuove pagina dopo pagina, che fa spesso sentire stupidi, persi nei meandri di quelle che ogni giorno ci sembrano enormi preoccupazioni, ma che poi, a conti fatti, non hanno poi tutta questa importanza; un libro di quelli che dovremmo leggere, … e rileggere, …. E leggere ancora periodicamente, per ricordarci cosa vuol dire essere Umani, e l’immenso valore della gentilezza.

p.s. io tanto per cominciare, credo che sull’agenda del prossimo anno appunterò i precetti del Sig. Browne all’inizio di ogni mese, tanto per essere sicura di non dimenticare…

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