venerdì 29 dicembre 2017

Recensione: Il Redento - Tommaso Adiletta


  • Titolo: Il Redento
  • Autore: Tommaso Adiletta
  • Editore: Augh! (23 gennaio 2017)

Angelo è un ragazzo speciale, dotato di grandi capacità intellettive e conoscitive. Come tutti gli adolescenti è in continua ricerca di se stesso ma ha la sfortuna di diventare il bersaglio di alcuni bulli del suo paese, Faro, una piccola cittadina del Sud Italia. Lo spirito di rivalsa e la conoscenza di Carmen, una bellissima ragazza, sua coetanea, lo condurranno a vivere un'esperienza terrificante all'interno di una setta satanica, i Figli della Bestia. Allo stesso tempo una serie di omicidi sconvolgerà la cittadina e il commissario Ionico, aiutato da don Gabriele Polvere, riuscirà a scoprire chi veramente si cela dietro questa spirale di violenza. Il Redento è un fantasmagorico thriller "demoniaco" in cui il Bene e il Male combattono battaglie insospettabili per la salvezza o per la dannazione eterna degli uomini. 
Nessuno escluso.

Le recensioni che nascono da una proposta da parte dell'autore sono per me sempre un po' ostiche da scrivere, perché sono sempre aperta alla collaborazione, ma allo stesso tempo temo di avere riposte in me delle aspettative che non sempre sono in grado di soddisfare. Comunque, apprezzo tanto gli autori che interpellano noi poveri blogger che non vantiamo milioni di follower e capisco la loro voglia di far conoscere il più possibile il frutto del loro lavoro, quindi proprio per questo cercherò di essere il più sincera possibile.

Devo dire grazie a Tommaso Adiletta per avermi proposto la lettura di questo libro, il quale appartiene ad un genere che probabilmente da sola non avrei scelto: il thriller psicologico-demoniaco, e che, a dirla tutta, già solo la definizione mi genera un po' d'ansia..

L'argomento non è affatto leggero, e l'autore spesso usa un linguaggio molto crudo e diretto, sia nelle scene di esorcismo che nelle scene di sesso, e la cosa ammetto mi ha creato qualche difficoltà nel portare avanti la lettura; ma, analizzando nel complesso la storia, credo fosse nelle sue intenzioni creare una specie di sgomento nel lettore a fronte di alcuni eventi narrati, e suppongo che l'utilizzo di tale linguaggio aiuti ad averne una percezione se possibile ancor più negativa.
L'ho trovato un romanzo d'esordio apprezzabile nel complesso, ma secondo la mia opinione parte del racconto meritava di avere più spazio, le 112 pagine totali non mi sembrano sufficienti a conoscere del tutto personaggi che meritavano più spessore, primi fra tutti i giovani protagonisti. Non voglio fare spoiler ma nella parte finale le cose sembrano procedere un po' di corsa e ci troviamo brevemente in una situazione molto diversa liquidati nell'arco di due o tre pagine.
Non posso dire che non mi è piaciuto del tutto nonostante sia così lontano dai generi che generalmente mi sono vicini, ma avrei voluto che sia i fatti narrati, sia la tematica fossero ben approfonditi, in quanto non tutti sono così esperti ed eruditi su argomenti così particolari come la demonologia.
Da quanto avevo capito già da sola, e da quanto scritto nei ringraziamenti dell'autore, lo scopo stesso del libro è quello di stigmatizzare i fatti narrati, ma rimanere così vaghi temo non aiuti la causa, anzi, potrebbe dare adito al nascere di curiosità che spingano su testi scritti con intenti diversi.

Quindi, lettura interessante, ma non consigliata ad un pubblico troppo giovane o comunque sensibile.





martedì 26 dicembre 2017

Recensione: Gli ingredienti segreti dell'amore - Nicolas Barreau

Il Natale era in avvicinamento ed io avevo bisogno che il mio tasso glicemico iniziasse a salire un pochino, quindi mi sono buttata su un libro da occhi a cuoricino...


  • Titolo: Gli ingredienti segreti dell'amore
  • Autore: Nicolas Barreau
  • Editore: Emons Feltrinelli

Le coincidenze non esistono. Aurélie Bredin ne è sicura. Giovane e attraente chef, gestisce il ristorante di famiglia, Le Temps des Cerises. È in quel piccolo locale con le tovaglie a quadri bianchi e rossi in rue Princesse, a due passi da boulevard Saint-Germain, che il padre della ragazza ha conquistato il cuore della futura moglie grazie al suo famoso Menu d'amour. Ed è sempre lì, circondata dal profumo di cioccolato e cannella, che Aurélie è cresciuta e ha trovato conforto nei momenti difficili. Ora però, dopo una brutta scottatura d'amore, neanche il suo inguaribile ottimismo e l'accogliente tepore della cucina dell'infanzia riescono più a consolarla. Un pomeriggio, più triste che mai, Aurélie si rifugia in una libreria, dove si imbatte in un romanzo intitolato "Il sorriso delle donne". Incuriosita, inizia a leggerlo e scopre un passaggio del libro in cui viene citato proprio il suo ristorante. Grata di quel regalo inatteso, decide di contattare l'autore per ringraziarlo. Ma l'impresa è tutt'altro che facile. Ogni tentativo di conoscere lo scrittore - un misterioso ed elusivo inglese - viene bloccato da André, l'editor della casa editrice francese che ha pubblicato il romanzo. Aurélie non si lascia scoraggiare e, quando finalmente riuscirà nel suo intento, l'incontro sarà molto diverso da ciò che si era aspettata. Più romantico, e nient'affatto casuale.


Cari romantici, come si suol dire Parigi è sempre Parigi... io poi, con questa città ho un rapporto di amore/odio, adoro l'architettura parigina, l'aria di sospensione nel tempo che vi si respira, ma non è uno dei posti per cui posso dire che lascerei tutto per trasferirmi li, perché le persone mi sembrano veramente troppo diverse da noi.
Detto questo, il libro in se mi ha conquistata per un motivo molto banale: io e la protagonista, Aurélie, condividiamo un momento molto particolare della nostra vita: un giorno di Novembre abbiamo visto la nostra vita capovolgersi, vedendo la persona con cui condividevamo l'esistenza andare via all'improvviso.
Per questo, ho simpatizzato subito con lei, che si trascinava in questa sua piccola agonia, perché col senno di poi tutto passa, la vita va avanti e tutto sembra possibile, ma c'è quel momento lì in cui non riesci nemmeno a guardarti allo specchio senza chiederti: perché? dov'è che ho sbagliato? E tu non riesci a spiegare...
Aurélie comincia a girovagare senza meta, e trova rifugio in una piccola libreria, dove casualmente mette il naso tra le pagine di un libro che da quel momento le dà una ragione per andare avanti, la scintilla che le mancava.
Così veniamo trascinati nella ricerca dell'autore misterioso insieme a lei, che giustamente vuole sapere come ha fatto i suo sorriso ed il suo ristorante tra quelle pagine, ed a conoscere André, per il quale sono stata combattuta per tutto il tempo se provare simpatia o se prenderlo a schiaffoni... ma alla fine non ho potuto fare altro che ridere del suo essere maldestro ed incrociare le dita per lui!
Un libro piacevole e divertente, per tutti quelli che non disdegnano un po' di vecchio sano romanticismo... alla francese!

sabato 9 dicembre 2017

Recensione: Il Grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald

Il Grande Gatsby è spesso citato tra i titoli da leggere almeno una volta nella vita, ed è proprio trovandolo in uno di questi elenchi che ho deciso di cimentarmi nel suo ascolto nella versione a cui ha dato voce il ben noto Claudio Santamaria.


  • Titolo: Il Grande Gatsby
  • Autore: Francis Scott Fitzgerald
  • Editore: Emons Edizioni

Fitzgerald non ci porta in una grande storia d'amore, almeno non principalmente, bensì nella cronaca di un grande fallimento.
Gatsby è un uomo che ha vissuto la sua intera esistenza incastrato nel ricordo, abbagliato dalla sua immagine, ed è rimasto bloccato mentalmente e sentimentalmente in quel tempo; intorno a lui il fasto della New York degli anni 20, prima della grande recessione: lusso, feste ed alcol, ville a cui tutti accedono per divertirsi senza nemmeno conoscere realmente il padrone di casa, con profondo distacco da quella che è la vita della gente comune.
Tutto è apparenza, tutto è sfarzo, e tutto serve per lui a riportare la sua Daisy al suo fianco, convinto che una volta ritrovati, tutto sarebbe ricominciato da dove si erano lasciati; ma tante cose sono cambiate, il mondo, la vita e la stessa amata, che ormai ha un'altro uomo accanto a se, e che crede di averlo perso per sempre.
Tutta la storia ci viene raccontata da Nick Carraway, giovane rientrato in patria dopo la guerra, che si trasferisce a West Egg cercando di farsi una nuova vita lavorando a New York, trovandosi casualmente a vivere in una piccola casa confinante proprio con la faraonica proprietà di Gatsby. Nick, è anche cugino di Daisy, la quale vive in una villa dall'altra parte dello stretto con suo marito Tom, ma già dalla sua prima visita presso casa loro, si rende conto che nel loro matrimonio c'è qualcosa che non va, e non tarderà ad averne la prova facendo la conoscenza diretta dell'amante di Tom.
Nick, diventa l'anello di congiunzione tra Gatsby e Daisy, in un turbine di eventi che avranno un ben strano epilogo, mostrandoci la natura dei personaggi coinvolti in tutta la loro miseria.

A mio giudizio, gli unici personaggi da salvare sono proprio Nick e Gatsby, gli unici che reputo fedeli a se stessi e giustificabili in qualche modo delle loro azioni, calcolando che entrambi sono reduci dal conflitto mondiale che ha stravolto le loro esistenze in qualche maniera. Gli altri, invece, sono solo tanti ingranaggi del sistema, che non tengono in nessun conto i loro reali sentimenti, bensì badano solamente al loro tornaconto personale.

Tutto il libro è un grande racconto di solitudine: solitudine durante le grandi feste a casa Gatsby, dove nessuno si conosce e nessuno fa realmente conoscenza, solitudine di Daisy nel suo matrimonio tanto bello e tanto vuoto, solitudine di Gatsby, che solo Nick avrà cuore di cercare di riempire anche se non ci riuscirà nemmeno per l'estremo saluto.


Gatsby credeva nella luce verde, al futuro orgiastico che anno dopo anno indietreggia di fronte a noi. Ci è sfuggito allora, ma non importa - domani correremo più forte, allungheremo ancora di più le braccia... e una bella mattina... Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.

Un libro bello, che mi ha conquistata e per cui vale la pena di soffrire un po' nella parte iniziale, che ho trovato un po' lentina e troppo descrittiva, perché una volta partito ripaga decisamente lo sforzo. 

lunedì 4 dicembre 2017

Letture del mese di Novembre 2017

Buonasera a tutti!
Con estremo ritardo perché appena rientrata da un viaggio vi elenco le letture e gli ascolti  del mese di Novembre:

 



 I Giardini dell'Altrove
Autore: Loredana La Puma
Genere: Fantasy
Pagine: 466

La mia Recensione


 Il manuale dello stagista killer

Autore: Shane Kuhn
Genere: Giallo Thriller
Pagine: Audiolibro

La mia Recensione






 



La Sovrana Lettrice

Autore: Alan Bennett
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: Audiolibro


La mia Recensione










Forever 1 & 2

Autore: Amy Engel
Genere: Distopico
Pagine: 223 - 307


La mia Recensione








Il Grande Gatsby


Autore: F.S. Fitzgerald
Genere: Classici
Pagine: Audiolibro









Gli ingredienti segreti dell'amore

Autore: Nicolas Barreau
Genere: Romance

Pagine: Audiolibro






Buona lettura!!!

Recensione: Principessa Saranghae - Diego Galdino

...E quando credevo di non ricordare nemmeno come entrare in questo blog... eccomi qua! Breve parentesi personale: Vi chiedo scusa. Sono pra...