domenica 15 marzo 2020

Recensione: Questione di Costanza - Alessia Gazzola

Quando ti affezioni ad un'autore conosciuto grazie ad una sua saga di successo, una volta che questa è terminata hai sempre il timore di non riuscire ad amare altre cose scritte da lui tanto quanto quella.

Alessia Gazzola ha il potere di smentire in pieno questa teoria: è vero, ho amato alla follia la sua sbadatissima Alice, il sexy Conforti e il temibile Supremo, ma ciascuno dei libri che ho incontrato firmati da lei fino ad oggi hanno avuto saputo conquistarsi un angolino speciale tutto per loro.

Costanza ha tutte le carte in regola per conquistare molto più di un angolino...

DALL'AUTRICE DELL'ALLIEVA, AMATA DA OLTRE 1 MILIONE DI LETTORI IN ITALIA,
UN NUOVO INIZIO, UNA NUOVA PROTAGONISTA, UNA NUOVA FORMIDABILE SERIE

«Alessia Gazzola torna a raccontare i sentimenti, la quotidianità, i piccoli dolori e le nostre vite tutte da risolvere con una nuova protagonista irresistibile, Costanza Macallè.»
La Stampa - Nadia Terranova

Verona non è la mia città. E la paleopatologia non è il mio mestiere. Eppure, eccomi qua. Com’è potuto succedere, proprio a me?

Mi chiamo Costanza Macallè e sull’aereo che mi sta portando dalla Sicilia alla città del Veneto dove già abita mia sorella, Antonietta, non viaggio da sola. Con me c’è l’essere cui tengo di più al mondo, sedici chili di delizia e tormento che rispondono al nome di Flora. Mia figlia è tutto il mio mondo, anche perché siamo soltanto io e lei… Lo so, lo so, ma è una storia complicata.

Comunque, ce la posso fare: in fondo, devo resistere soltanto un anno. È questa la durata del contratto con l’istituto di Paleopatologia di Verona, e io – che mi sono specializzata in Anatomia patologica e tutto volevo fare tranne che dissotterrare vecchie ossa, spidocchiare antiche trecce e analizzare resti centenari – mi devo adattare, in attesa di trovare il lavoro dei sogni in Inghilterra.

Ma, come sempre, la vita ha altri programmi per me. Così, mentre cerco di ambientarmi in questo nebbioso e gelido inverno veronese, devo anche rassegnarmi al fatto che ci sono delle scelte che ho rimandato per troppo tempo. Ed è giunto il momento di farle.

In fondo, che ci vuole? È questione di coraggio, è questione di intraprendenza… E, me lo dico sempre, è questione di Costanza.

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Lasciatemelo dire, se uno sa scrivere, non ce n'è per nessuno... ed Alessia Gazzola lo sa decisamente fare.

Lo stile è quello di sempre, semplice, conciso e diretto, la protagonista è nuova, ma ha le consuete caratteristiche dei suoi personaggi principali: non è una bellona, ma una ragazza come tante, in un mondo che non sempre la capisce al volo.
C'è di mezzo il mondo scientifico, come di consueto, in una branca molto molto particolare, quella della paleopatologia... sempre cosette tranquille quindi: morti, ossa etc. etc.; che cosa ho trovato di più in questo libro rispetto ai suoi che avevo già letto?

A mio modesto parere c'è più Alessia Gazzola in questo libro, il suo essere madre, che nella dolcezza con cui è descritta la piccola Flora è chiaramente identificabile, la sua città, il trasferimento al nord da una assolata città del sud, e tutto questo è un concerto che, forse per le sue basi autobiografiche, suona benissimo.

Rispetto al passato ho trovato una protagonista più reale, anche se sempre maldestramente simpatica, ma con problematiche più adulte e pratiche, che affronta la vita consapevole di dover tenere la testa sulle spalle, per lei, per le persone che la amano e soprattutto per Flora.

Insomma, credo che questo sia solo l'inizio di una lunga e bella amicizia, quindi se non lo avete ancora fatto, correte a conoscere Costanza al più presto..


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