domenica 29 marzo 2020

Recensione: Sempre e solo Leah - Becky Albertalli

Buon pomeriggio amici, e per la serie #iorestoacasaeleggo, vi parlo della mia ultima lettura per la Ikigai Book Challenge 2020.

Avendo un arretrato infinito vi ho parlato ben poco ancora di questa iniziativa, comunque per il terzo anno consecutivo mi sono iscritta, perché nelle edizioni precedenti ho visto che mi aiuta moltissimo a tenere il ritmo, a spaziare sui vari generi e soprattutto a darmi quella spinta in più necessaria a confrontarmi con titoli che non sono proprio parte della mia confort zone,.. e poi le ragazze di Ikigai ormai fanno parte della mia vita, sono carinissime e non potrei mai abbandonarle!!!

Quest'anno abbiamo sia obiettivi personali che obiettivi comuni a tutte le partecipanti, e quello comune di questo mese chiedeva:

leggere uno Young Adult

inizialmente, avevo pensato di leggere l'ultimo della Clare (mia adorata Cassandra...) ma poi, riflettendo, ho preferito togliere un titolo dalla mia TBR infinita, ed ho scelto 

Quando suona la batteria insieme al gruppo, Leah Burke non sbaglia un colpo, ma ultimamente la sua vita fatica a tenere il ritmo. Con la scelta dell'università alle porte, una mamma single adorabile ma scombinata e la perenne sensazione di essere un'outsider in mezzo ai suoi amici e alle loro famiglie perfette, Leah avverte che qualcosa è offbeat, fuori tempo. E ora che il suo forte interesse per Abby sta diventando amore, non ha il coraggio di confidare a nessuno di essere attratta anche dalle ragazze, nemmeno a Simon, il suo migliore amico serenamente gay. Basteranno il suo pungente senso dell'umorismo e il suo sguardo irresistibilmente cinico sul mondo a farle vincere la paura di perdere ciò che ha di più prezioso, aiutandola a trovare di nuovo la nota giusta?

Fragili e insicuri, ma anche vulcanici e irriverenti, gli amici di Simon tornano a farci battere il cuore.

«Sarà grandioso. Ti rendi conto che questo è solo l'inizio?» «L'inizio di cosa?» chiedo.

Abby sprofonda nel sedile, con un sorriso sognante. «Della vita vera. Dell'età adulta.» «È terribile.» «È fantastico.» Alzo gli occhi al cielo, ma quando lei mi sorride non posso fare altro che sorriderle anch'io.

Disponibile qui su Amazon

Bene, questo libro è il seguito di un altro ben noto YA, "Tuo, Simon", da cui nel 2018 è stato tratto un carinissimo film con Nick Robinson, e segue più da vicino uno dei personaggi che vi avevamo incontrato, Leah, la sua migliore amica.

Leah è una meravigliosa liceale introversa, non si espone mai troppo, ma segue le vicende dei suoi amici molto da vicino cercando di non essere mai al centro dell'attenzione, ama la musica, e suona la batteria in una band di sole ragazze, e disegnare, per cui ha aperto una pagina su Tumblr dove pubblica i suoi lavori ma sotto uno pseudonimo (... mmm questo mi ricorda molto un periodo della mia vita...).

E' amica di Simon praticamente da sempre, per un bel po' ne è stata anche innamorata in gran segreto, e nonostante lui abbia fatto il suo burrascoso coming out, non riesce a rivelare le sue idee sull'amore, anche se proprio lui sarebbe la persona che più di tutti potrebbe capirla...
La sua vita sta già cambiando, la scuola superiore sta finendo, dovrà lasciare i suoi amici, il rapporto con la mamma sta diventando diverso, Leah si sente sopraffatta e non riesce a portare a galla proprio ora i suoi sentimenti.

Fin qui tutto bene, i presupposti ci sono tutti, ma qualcosa in questo libro non ha saputo conquistarmi: mi è sembrata un po' una forzatura che all'interno di questo gruppo di amici ci fosse un'altra storia come quella di Simon, soprattutto dopo che l'anno scolastico precedente avevano affrontato assieme tutto il suo sofferto percorso. In quel caso mi era sembrato più naturale, qui tutto mi è apparso un po' troppo voluto, innaturale...

Sicuramente è un libro piacevole, perché lo stile dell'autrice mi piace, ma non potrà mai raggiungere quello che avevo provato per il primo!

Buona domenica a tutti e buone letture 😊 






mercoledì 18 marzo 2020

Recensione: Cavie - Liliana Marchesi

Cerchiamo di approfittare della quarantena per fare qualcosa di utile, e quindi recuperiamo l'immenso arretrato che avevo accumulato nei mesi precedenti.

Ad Novembre (... non uccidetemi) mi ero goduta un altro bel libro di Liliana Marchesi:

Cora si risveglia all'interno di una teca di cristallo. Non sa dove si trova, come sia finita lì dentro, e soprattutto non ne capisce il perché. Ma non è sola. Con lei ad affrontare lo stesso incubo c'è Kurtis, un ex soldato che sembra essersi risvegliato poco prima e che, come lei, sembra non ricordare nulla. Hanno tutti e due degli strani tatuaggi sul braccio e ben presto capiranno di essere finiti in un labirinto di prove al limite della sopravvivenza, e che avranno bisogno l'uno dell'altra per superarle. E mentre poco alla volta i ricordi iniziano a riaffiorare, e scomode verità a emergere, dovranno dare fondo a tutte le loro abilità e a ogni goccia del loro coraggio per poter sopravvivere al folle esperimento in cui sono stati catapultati. E scoprire quali segreti si celino dietro quello che viene chiamato "Progetto Pentagono".

Disponibile qui su Amazon

Questo libro è una corsa che dalle prime righe ti trascina fino all'ultima pagina: Cora e Kurtis si risvegliano in un mondo surreale, non ricordano come sono arrivati li e perché, sanno solo che tutto ha l'aria di essere un folle videogame in cui loro purtroppo sono i bersagli, costretti a cercare di sopravvivere nelle situazioni più assurde; è uno di quei libri che mentre lo leggi ti fa già immaginare le scene di un'eventuale film che ne potrebbe essere tratto, di quelli tutti adrenalina.

Mi sembra di essere in un incubo che invece di dissolversi e cedermi al risveglio, mi tiene prigioniera nel suo regno di ombre

Lo stile della Marchesi è quello di sempre, semplice e senza inutili fronzoli, l'unico che riesce a farti ritrovare esattamente al centro della scena, spalla a spalla con i protagonisti. Io la apprezzo tantissimo, un chiaro esempio di quanto il distopico italiano sia presente e fatto bene, anche se i grandi editori spesso portano alla ribalta nomi stranieri con pessime traduzioni, ma questa è tutta un'altra storia...
Lei fa il suo mestiere e lo fa sempre bene, con personaggi ben descritti ed ambientazioni dettagliate al punto giusto, con dialoghi molto "terreni" e senza paroloni, puntando su chiarezza e semplicità senza che, però, nulla sia lasciato al caso.

Per le ambientazioni di questa storia abbiamo puntato sul motto "claustrofobia portami via" partendo dalla bara di cristallo per arrivare poi ai bunker, quindi se siete sensibili alla cosa, non si mette molto bene per voi, però io li ho trovati perfettamente calzanti al tono ed al ritmo del libro... insomma un po' d'ansia ci vuole, no? Altrimenti che fuga è?

Ogni riga è pura ansia e spossamento, così come per i due poveri protagonisti, mantenendo in noi l'attenzione e l'attesa fino al finale, l'unica parte che mi ha fatto storcere un po' il naso, in quanto ci ha liquidati veramente in gran fretta. 

Questo finale velocissimo mi fa sperare in un seguito.... 

perché ci sarà un seguito vero diabolica donna che non sei altro?????



domenica 15 marzo 2020

Recensione: Questione di Costanza - Alessia Gazzola

Quando ti affezioni ad un'autore conosciuto grazie ad una sua saga di successo, una volta che questa è terminata hai sempre il timore di non riuscire ad amare altre cose scritte da lui tanto quanto quella.

Alessia Gazzola ha il potere di smentire in pieno questa teoria: è vero, ho amato alla follia la sua sbadatissima Alice, il sexy Conforti e il temibile Supremo, ma ciascuno dei libri che ho incontrato firmati da lei fino ad oggi hanno avuto saputo conquistarsi un angolino speciale tutto per loro.

Costanza ha tutte le carte in regola per conquistare molto più di un angolino...

DALL'AUTRICE DELL'ALLIEVA, AMATA DA OLTRE 1 MILIONE DI LETTORI IN ITALIA,
UN NUOVO INIZIO, UNA NUOVA PROTAGONISTA, UNA NUOVA FORMIDABILE SERIE

«Alessia Gazzola torna a raccontare i sentimenti, la quotidianità, i piccoli dolori e le nostre vite tutte da risolvere con una nuova protagonista irresistibile, Costanza Macallè.»
La Stampa - Nadia Terranova

Verona non è la mia città. E la paleopatologia non è il mio mestiere. Eppure, eccomi qua. Com’è potuto succedere, proprio a me?

Mi chiamo Costanza Macallè e sull’aereo che mi sta portando dalla Sicilia alla città del Veneto dove già abita mia sorella, Antonietta, non viaggio da sola. Con me c’è l’essere cui tengo di più al mondo, sedici chili di delizia e tormento che rispondono al nome di Flora. Mia figlia è tutto il mio mondo, anche perché siamo soltanto io e lei… Lo so, lo so, ma è una storia complicata.

Comunque, ce la posso fare: in fondo, devo resistere soltanto un anno. È questa la durata del contratto con l’istituto di Paleopatologia di Verona, e io – che mi sono specializzata in Anatomia patologica e tutto volevo fare tranne che dissotterrare vecchie ossa, spidocchiare antiche trecce e analizzare resti centenari – mi devo adattare, in attesa di trovare il lavoro dei sogni in Inghilterra.

Ma, come sempre, la vita ha altri programmi per me. Così, mentre cerco di ambientarmi in questo nebbioso e gelido inverno veronese, devo anche rassegnarmi al fatto che ci sono delle scelte che ho rimandato per troppo tempo. Ed è giunto il momento di farle.

In fondo, che ci vuole? È questione di coraggio, è questione di intraprendenza… E, me lo dico sempre, è questione di Costanza.

Disponibile qui su Amazon

Lasciatemelo dire, se uno sa scrivere, non ce n'è per nessuno... ed Alessia Gazzola lo sa decisamente fare.

Lo stile è quello di sempre, semplice, conciso e diretto, la protagonista è nuova, ma ha le consuete caratteristiche dei suoi personaggi principali: non è una bellona, ma una ragazza come tante, in un mondo che non sempre la capisce al volo.
C'è di mezzo il mondo scientifico, come di consueto, in una branca molto molto particolare, quella della paleopatologia... sempre cosette tranquille quindi: morti, ossa etc. etc.; che cosa ho trovato di più in questo libro rispetto ai suoi che avevo già letto?

A mio modesto parere c'è più Alessia Gazzola in questo libro, il suo essere madre, che nella dolcezza con cui è descritta la piccola Flora è chiaramente identificabile, la sua città, il trasferimento al nord da una assolata città del sud, e tutto questo è un concerto che, forse per le sue basi autobiografiche, suona benissimo.

Rispetto al passato ho trovato una protagonista più reale, anche se sempre maldestramente simpatica, ma con problematiche più adulte e pratiche, che affronta la vita consapevole di dover tenere la testa sulle spalle, per lei, per le persone che la amano e soprattutto per Flora.

Insomma, credo che questo sia solo l'inizio di una lunga e bella amicizia, quindi se non lo avete ancora fatto, correte a conoscere Costanza al più presto..


Recensione: Principessa Saranghae - Diego Galdino

...E quando credevo di non ricordare nemmeno come entrare in questo blog... eccomi qua! Breve parentesi personale: Vi chiedo scusa. Sono pra...