lunedì 12 novembre 2018

Recensione: Caraval - Stephanie Garber - Ikigai Book Challenge 2018


Buongiorno lettori,

oggi parliamo del libro che ho letto per l'estrazione dell'Ikigai Book Challenge 2018 del 30 Ottobre:

"Un Libro con la copertina nera"
Inizialmente non sapevo bene su che titolo andare a parare, perché la mia libreria è già composta al buon 60% da libri neri, in parte perché sono appassionata di fantasy ed un po' perché credo sia di gran moda, quindi mi ero buttata sull'audiolibro di Coraline (di cui comunque vi parlerò a breve), ma poi ho avuto l'illuminazione rivedendo tra i libri che avevo acquistato e che ancora non avevo iniziato... quindi...

Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino... Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre...
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Entrare a Caraval è mettere piede in un mondo a sé, dove tutto può succedere e  tutto è consentito, uno di quei luoghi dove le persone si sentono autorizzate a realizzare tutte le loro follie e le loro perversioni, per poter poi tornare tranquilli e con la coscienza  pulita al focolare domestico.

Rossella e Donatella Dragna sono in fuga da loro padre, un tiranno che da tutta la vita sfoga su di loro l'amarezza per essere stato abbandonato dalla moglie, fuggita anni prima, picchiandole e trattandole da prigioniere più che da figlie. Si ritrovano, però, in un mondo in cui è praticamente impossibile percepire il confine tra ciò che è reale e ciò che è frutto di magia ed immaginazione, dove nessuno è veramente chi dice di essere, nel quale Rossella sarà risucchiata dal gioco, costretta a partecipare per poter ritrovare sua sorella.
 
Il libro mi è piaciuto, perché ha un ritmo serrato, che non  lascia  tempo di ragionare sulle cose, quindi il lettore viene letteralmente trascinato dietro a Rossella nella sua avventura: abbiamo, così, la sua stessa difficoltà a capire le persone che si trova ad incontrare, ad avere fiducia e credere a quello che le viene detto, soprattutto dal suo affascinante compagno di viaggio, Julian.
 
Lui è bello, enigmatico e misterioso, e la povera ragazza ce la mette veramente tutta a non cedere al suo fascino, ma durante le notti di Caraval ha modo di consocere alcuni aspetti di lui che tendono a fare breccia nella muraglia di sfiducia che Rossella ha costruito intorno a se stessa.
" Ricorda, è solo un gioco..."
Una cosa che mi ha parecchio infastidita nel corso della lettura è l'assonanza dei nomi delle due sorelle, che probabilmente nonsi percepisce nella versione originale visto che Scarlett e Tella non suonano affatto come in italiano. Visto che spesso in traduzione vengono cambiate completamente delle cose, in questo caso forse si poteva fare qualcosa.. specialmente per i nomignoli con cui si apostrofano tra loro... Sella e Tella non li ho retti granché...
 
Inoltre, avrei voluto che alcune cose fossero più dettalgiate, ad esempio l'ambientazione: il mondo di Caraval è magico, ma non ci viene descritto tanto,  e l'idea che mi sono fatta è che somigli un po' ad una Venezia surreale, con le sue calli costellate dibotteghe di oggetti magici, ma l'autrice non si dilunga molto in dettagli, non capisco se la cosa sia voluta o meno, e se effettivamente lei abbia preferito che ognuno di noi desse a questo luogo la sua personale interpretazione del "paese dei balocchi".
 
Un'altra cosa che avrei voluto capire meglio è il personaggio di Leged: lui con la sua aura misteriosa dovrebbe essere colui che più di tutti stimola la nostra curiosità, ma, almeno per me, non è stato così: per tutto il libro non ho fatto altro che cercare di capire se Julian fosse affidabile o meno, mentre ho percepito il Mastro di Caraval come una sorta di malvagio della storia e basta.
 
Voi lo avete letto? Avete avuto la mia stessa percezione o siete riusciti ad entrare un po' meglio tra le righe? Io dal canto mio spero che il seguito della storia riesca un po' ad "illuminarmi"....
 
 
 
 
 



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