lunedì 13 gennaio 2020

Recensione: Ci vediamo un giorno di questi - Federica Bosco

Buongiorno e buon 2020 a tutti!

Sono sparita, lo so, ma purtroppo il finale del 2019 ha portato con sé tanti di quegli impegni familiari e lavorativi che hanno finito per surclassare decisamente le mie capacità organizzative, per cui per un po' di tempo ho dovuto necessariamente accantonare Librodipendenza e dare la precedenza al milione di altre cose che erano in programma.

Ringrazio tanto chi ha avuto la pazienza di aspettare, chi ha mandato messaggi della serie "se ci sei batti un colpo" ed anche voi che ora state leggendo.

Ho un enorme arretrato di letture di cui parlarvi, perché, nonostante tutto ho letto moltissimo, forse anche più dei mesi precedenti, perché, come sempre, un libro per me è e resta il migliore rifugio al mondo.
Oggi vi parlo di un libro che ho letto, anzi, ascoltato, proprio durante le feste, con una tematica che mi ha colpito moltissimo, e cioè dare il valore alle cose importanti, che credo possa essere, oltre che un ottimo consiglio di lettura, anche un buon "proposito per il nuovo anno":


Quando l'amicizia è infinita come il mare.

A volte per far nascere un'amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l'una dall'altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po' di responsabilità nei giorni dell'amica dominati dal caos. Un'equazione perfetta. Un'unione senza ombre dall'infanzia alla maturità, attraverso l'adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un'esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest'ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente. 

Federica Bosco è una delle scrittrici italiane più amate. Un'autrice da un milione di copie vendute. Ogni suo libro domina le classifiche e riceve il plauso della stampa. In questo nuovo romanzo supera sé stessa riuscendo nel compito che solo i narratori più autentici e grandi riescono ad assolvere: ci parla di noi. "Ci vediamo un giorno di questi" racconta l'amore ma anche il dolore, racconta le mille sfaccettature dell'animo umano. Racconta l'amicizia più forte e più variegata, l'amicizia più fragile ma anche più duratura: quella tra donne.

Vorrei poter dire che la storia di Ludo e Cate è quella di tante donne, ma purtroppo non mi sento di dirlo fino in fondo: nella mia esperienza l'universo femminile è costellato di tante figure bellissime e fortissime, molto più della controparte maschile il più delle volte, ma scarsamente dotate della capacità di collaborare a pieno. Troppo spesso ho visto donne sfruttare le loro capacità per surclassare le altre, come se poi la vita fosse una gara in cui si corre per arrivare primi, piuttosto che ammettere che il finale della corsa è lo stesso per ciascuno di noi, al di là delle cose che abbiamo realizzato per arrivarci.

E' anche per questo motivo che le ho amate, perché sarebbe bellissimo avere per tutta la vita la loro fortuna, quella, cioè di avere al proprio fianco una donna che tenga a noi più che a sé stessa.
Le ho adorate ed anche invidiate, tanto, perché hanno saputo stare una vicina all'altra, senza ostacolarsi ma solo aiutandosi, amandosi in quel modo viscerale che hanno le persone disinteressate, condividendo gioie, dolori, paure e conquiste, arrivando ad essere le mamme perfette per un giovane uomo capitato nelle loro vite.

Ma l'amore, anche quando è così perfetto e duraturo, non ha la capacità di proteggerci dal destino, non può far prendere una strada diversa alla nostra esistenza, può solo aiutarci ad affrontarla, e sarà quello che riusciranno a fare assieme.

Avevo scoperto Federica Bosco nel mese di dicembre, durante il quale aveva allietato le mie interminabili giornate con letture molto più leggere (poi con calma vi parlerò anche di quelle), ma con questo libro ha messo un semino di quelli che non puoi ignorare proprio al centro del mio cuore: 

occorre fare tutto ciò che è in nostro potere per dimostrare agli altri quanto li amiamo, per amare questa vita così come viene, per essere grati di tutto quello che abbiamo, senza curarci troppo di quello che invece ci manca, perché non sappiamo quanto tempo ci sarà concesso, quindi non trastulliamoci in fesserie, ma godiamoci tutto quello che ci è stato dato.

Non penso che un anno nuovo possa iniziare con un pensiero più bello e speciale, quindi 
grazie Federica, hai dato al 2020 una luce più intensa, 
e buona lettura a tutti!




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