venerdì 21 settembre 2018

Recensione: Una lunga estate crudele - Un po' di follia in primavera - Alessia Gazzola

Buonasera lettori,
oggi cerco di mettermi un po' in pari con il racconto di come procede l' #Allevireadathon, quindi, recensione 2x1!



Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una specializzanda... proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa vita sentimentale. Alice, infatti, soffre ancora della sindrome da cuore in sospeso che la tiene in bilico tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti: Arthur, diventato "l'innominabile" dopo troppe sofferenze, e Claudio, il medico legale più rampante dell'istituto, bello e incorreggibile, autentico diavolo tentatore. E infine, Alice resiste, o ci prova, all'istinto di lanciarsi in fantasiose teorie investigative ogni volta che, in segreto, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale invece dimostra di nutrire in lei più fiducia di quanta ne abbia Alice stessa. Ma è difficile far fronte a tutto questo insieme quando, nell'estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo. Il ritrovamento dello scheletro di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un'indagine intricata e complessa. Alice dovrà fare così i conti con una galleria di personaggi che, all'apparenza limpidi e sinceri, dietro le quinte nascondono segreti inconfessabili.
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Quella di Ruggero D'Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato nel proprio ufficio. E anche perché Ruggero D'Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante... Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio ma anche per la recente consulenza del professore su un caso di suicidio di cui Alice si è occupata. Impossibile negare il magnetismo di quell'uomo all'apparenza insondabile ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. Eppure, in una primavera romana che sembra portare piccole ventate di follia, la morte violenta di Ruggero D'Armento crea sensazione. Pochi e ingannevoli indizi, quasi nessuna traccia da seguire. L'indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta... Ma sarà quella giusta?
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L' #Allevireadathon procede a gonfie vele, tanto che mentre vi scrivo siamo arrivate già alla lettura dell'ultimo volume, anche se vi confesso che la lettura di questi due non mi ha esattamente entusiasmato...

Alice procede come al suo solito: confusa, confusa, confusa....: dice di amare Arthur, di soffrire per lui, ed intanto ogni volta che CC le passa vicino le manda il cervello in pappa...
Insomma, non ci capisce niente nemmeno lei di quello che le passa per la testa, o meglio, nel cuore, è aggrappata alla sua idea di amore, al voler trovare il Principe Azzurro, ma si trova davanti questi due che non corrispondono a questa immagine per niente, ciascuno per motivi diversi.

Di sicuro il mio personale mito di Arthur si è smontato, triste ammetterlo, ma è così... io credevo che alla fine mi avrebbe stupita, avrebbe fatto grandi cose in nome dell'amore per Alice, ed invece nulla... piccoli passi avanti, per carità, qualche cambiamento ( ci ho creduto, promettevano così bene! 😢) ma alla fine niente di fatto, anzi, quella che ha dovuto essere decisa ( e non è la sua dote migliore) è stata proprio la nostra Allevi, che si è dovuta prendere sulle spalle tutta la responsabilità di dare un taglio a questo tira e molla.

CC, dall'altra parte, sta facendo una piccola escalation nei miei pensieri: inizio ad avere la ferma convinzione che sia un bastardo dal cuore tenero, e che in fin dei conti, si sia costruito solo una bella e dura corazza anticarro intorno, per evitare di soffrire ancora.

... e poi abbiamo il contendente numero tre: eh già! Non ci crederete, ma nella già incasinatissima vita di Alice si affaccia anche un terzo figuro, che è completamente diverso dagli altri, ma forse troppo perfettino ed educato per lei, che quando sta con lui sente la nostalgia delle battutacce di CC ed addirittura dell'innominabile Arthur.

La sintesi migliore resta quella di Nonna Amalia, che capisce sempre tutto:
"Nonnina, diciamo che i miei corteggiatori non sono galantuomini come il il cavalier Albertini" le spiego con amarezza.

"E' un problema di generazione. E poi tu hai gusti strani. Quello straniero biondo che era un milleunanotte... quel dottore bello ma antipatico che ti tratta come..." Nonna Amalia lascia la frase incompiuta, ma ha reso perfettamente l'idea.
Comunque sono contenta, perché finalmente la vediamo maturare, prendere un po' coscienza di cosa ritiene importante per lei, per quello che vuole

"La mia felicità non può dipendere da Arthur o dal dottorino, come lo chiami tu, né da nessun altro"

Problematiche amorose a parte, i casi non sono stati i più esaltanti, e soprattutto in Un po' di follia in primavera, ho avuto l'impressione che gli intrecci della famiglia Malcomess surclassino di gran lunga quelli del caso da risolvere.
Li ho trovati due libri di passaggio, e di crescita, non solo per Alice ma un po' per tutti: ognuno di loro capisce finalmente il proprio scopo, e finalmente lo accetta, lei per prima, portandoci verso Arabesque dove vi anticipo solo che, come dicono a Roma, ci saranno i botti!!!




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