mercoledì 25 luglio 2018

Recensione: Ready Player One - Ernest Cline

2018 Ikigai Book Challenge - Estrazione 15/07


 
leggere un libro che hai aggiunto in TBR un sacco di tempo fa

L'obiettivo di questa quindicina è capitato proprio al momento giusto: mi ha dato l'occasione di togliere un punto dalla mia chilometrica TBR, con un titolo che tra l'altro mi era stato regalato per il compleanno! 


Nell'anno 2045, la realtà è un brutto posto. Gli unici momenti in cui Wade Watts riesce a sentirsi davvero vivo sono quelli che trascorre connesso a OASIS, il vasto universo virtuale dove gran parte dell'umanità passa le sue giornate. Quando l'eccentrico creatore di OASIS muore, un video diffonde una serie di complicati indovinelli basati sulla sua ossessione per la cultura pop del passato. Chiunque riuscirà a risolverli per primo erediterà la sua immensa fortuna - e il controllo di Oasis. Wade riesce a scovare il primo indizio, e subito si ritrova assediato da rivali pronti a uccidere pur di sottrargli ciò che gli spetta. La gara è cominciata - e vincere è l'unico modo per sopravvivere.

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Ormai si è capito, io sono un po' nerd dentro... ed anche un po' fuori... e vabbè, sono nerd! Quindi, assodato questo, e noto a tutti che sono un'amante del distopico, in questo libro ho ritrovato tutte le caratteristiche per poter dire che è assolutamente da consigliare.
Cline ci porta in un futuro in cui il mondo è diventato una vera schifezza, al punto tale che le persone invece di cercare la felicità nel mondo reale, si rifugiano nel mondo virtuale; di certo troverete che il tema non è di certo innovativo, io stessa nelle prime pagine ho trovato mentalmente parecchi parallelismi con altre cose già lette, come ad esempio la saga del Virtnet Runner, ma poi, andando avanti con la lettura, mi sono resa conto che in questo caso l'autore ha trovato un mix molto particolare di futurismo unito alla cultura del passato, che non è possibile trovare in altri libri.
Utilizzando l'espediente narrativo della caccia all'Egg, Cline ha riempito il libro di riferimenti agli anni 80, ai giochi elettronici, ai film ed alle serie tv dell'epoca. Sono gli anni della mia infanzia, i giochi che io stessa ho visto nelle sale giochi e con cui mi sono torturata per ore, le serie tv per cui dovevamo aspettare l'orario di messa in onda, i primi computer sui quali aspettavamo minuti interminabili prima che i giochi venissero caricati... ecco, ai giovani d'oggi abituati alla tv on demand ed a navigare indisturbati in internet dirà forse poco, ma per un mio coetaneo di sicuro è come rituffarsi indietro negli anni.
"Tre parole, l'ultima cosa che gli utenti Oasis vedevano prima di lasciare il mondo reale ed entrare in quello virtuale: Ready Player One."
Tutto è molto dettagliato, non solo il passato, ma anche l'ambientazione nel futuro, Oasis con le nozioni di oggi non è difficile da immaginare, ed anche la totale dipendenza da esso: quanti già oggi preferiscono avere amicizie virtuali piuttosto che reali? Quanti no
Fonte Pinterest
n riescono ad avere normali rapporti sociali e quindi si nascondono dietro identità fittizie nel web?

In fin dei conti il 2045 di Cline non è così diverso dal 2018 reale, anzi, ad una analisi dettagliata possiamo dire che l'unica differenza vera e propria è nel livello tecnologico, visto che la società è già affetta in gran parte dai problemi da lui indicati.
"In Oasis si può andare ovunque, fare qualsiasi cosa, essere chiunque.   
La gente va su Oasis per tutto quello che si può fare, ma ci rimane per tutto quello che si può essere." 
Il messaggio dell'autore, è sicuramente quello di non perdere mai il contatto con la realtà, in quanto questa vita, con tutte le sue bruttezze e comunque una grande avventura, anche se non sempre ci regala esattamente ciò che noi vorremmo, e risuona forte e chiaro più di una volta tra le pagine di questo romanzo che, pur partendo con un po' di lentezza, quando prende finalmente il via scorre senza la minima pausa, tenendo il lettore sulle spine, quasi come se corresse insieme agli altri Avatar nella caccia all'Egg.

Decisamente un libro da leggere, per la sua perfetta dinamicità, per la ricostruzione perfetta degli anni 80, e per il grande messaggio in esso contenuto.



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