giovedì 27 giugno 2019

Recensione: La vita fino a te - Matteo Bussola


Non avevo mai letto nulla del Bussola, nonostante ne abbia sentito parlare moltissimo, visto che la mia solita insofferenza da libro famoso me ne aveva sempre tenuto alla larga, ma l'obiettivo di questo mese della Ikigai Book Challenge mi ha messa spalle al muro e costretta a confrontarmi (quindi ragazze di Ikigai sappiate che ormai vi sto usando a scopo terapeutico...) regalandomi l'ennesima piacevole sorpresa.
L'obiettivo era:
"leggere un non fiction"

ed io ho quindi di approfittare della versione audio di La vita fino a te, letta dallo stesso autore


Matteo Bussola riconosce ciò che di straordinario si annida nelle cose ordinarie perché le guarda come se accadessero per la prima volta, come se sentisse sempre la vita pulsare in ogni cellula. Ed è con quello sguardo che racconta di relazioni sentimentali, l'istante in cui nascono, il tempo che abitano. Lo fa mettendosi a nudo, ricordando gli amori passati, per ripercorrere la strada che lo ha portato fino a qui, alla sua esistenza con Paola e le loro tre figlie.

Soprattutto, lo fa specchiandosi nelle storie di ciascuno: quelle che incontra su un treno, o mentre sbircia dal finestrino della macchina, o seduto in un bar la mattina presto. Quelle che incontra stando nel mondo senza mai dare il mondo per scontato, e che la sua voce intima e familiare ci restituisce facendoci sentire che sta parlando esattamente di noi.

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Quello che mi sono trovata ad ascoltare è il racconto del percorso che l'autore ha compiuto negli anni, tra esperienze, amori dalle partenze entusiaste e miseri finali, tra le convinzioni assolute che spesso si ritrovano a naufragare sugli scogli della realtà quotidiana. Bussola ci mette di fronte a tante piccole storie nella storia, episodi della sua vita che lo coinvolgono direttamente, ma anche piccole cose notate nella quotidianità, riflessioni e constatazioni che si sono fermate nei suoi ricordi.
Perché, in fondo, che cos'è la vita se non proprio questo?
Un collage di emozioni, sensazioni, reazioni, che piano piano formano l'immagine dell'essere umano che siamo, o meglio, diventiamo, nel corso degli anni.

Allora diventa interessante una telefonata dall'ennesimo call center, ma anche lo scontro con i pregiudizi della gente, le domande delle sue figlie; perché vi chiedete? Perché ciascuno di noi, fin troppo spesso, non si ferma a pensare troppo su ciò che gli gira attorno, ci comportiamo un po' come se tutto il cosmo in realtà fosse chiuso dentro noi, ma perché darci questa importanza?

Personalmente ho apprezzato molto questo libro, è un punto di vista semplice e diretto, spesso limpido come quello dei bambini, non a caso le parti che ho adorato sono proprio quelle in cui si confronta con il candore delle sue figlie, quando parla con loro di amore o della "stupidità dei maschi"; ma, naturalmente, essendo un libro dedicato alla sua compagna, c'è tanto della sua Paola tra le righe, tanto di una storia d'amore che forse non era cercata, non era stata capita, ma che si è fatta vera a piena giorno dopo giorno.

Una volta qualcuno ha scritto che la vera felicità non consiste nell'avere ciò che si desidera, ma nel desiderare ciò che si ha. Amare quel che hai nel momento in cui c'è, perché dopo nella vita siamo sempre bravi coi rimpianti, mentre ci struggiamo nostalgici a rimirare il passato come se avessimo subito un'ingiustizia, e invece abbiamo fatto tutto da soli, quando quel passato era quel che c'era e lo davamo per scontato perché magari non ci pareva abbastanza.Una cosa che ho capito è che la vita ci dice tutti i giorni solo: eccomi, sono questo.
Perché amare è questo, è scegliere di restare, di tornare a quella casa, a quel letto a quel compagno o compagna che ci accettano, che conoscono tutti i lati positivi ma anche tutti quelli negativi, e che li aspettano, sempre, perché

Amarci quando siamo in forma e brillanti
e senza problemi siamo capaci tutti...

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