domenica 30 settembre 2018

Recensione: The 100 - Kass Morgan - Ikigai Book Challenge 2018

Buonasera lettori,

oggi parliamo del libro che ho letto per l'ultima estrazione dell'Ikigai Book Challenge 2018

"Libro diventato film o serie tv"

Per raggiungere questo obiettivo ho scelto il libro da cui è stata tratta una serie tv che avevo visto su Netflix, che devo dire mi era anche piaciuta, e poi mi dava modo di tornare al mio primo amore: il distopico 😍 !!!


Sono secoli che gli uomini vivono nello spazio senza tornare sulla Terra. In seguito a una devastante guerra atomica i sopravvissuti si sono imbarcati su tre navi spaziali e i loro discendenti sono ancora chiusi lì dentro. Tuttavia pare giunto il momento di andare in ricognizione. A essere spediti sulla Terra per capire se sia di nuovo vivibile sono in cento: ragazzi considerati delinquenti dal regime poliziesco che vige sotto la guida del Cancelliere. Alle prese con una natura magnifica e selvaggia e tormentati dai segreti che si annidano nel loro passato, i 100 sulla Terra devono lottare per sopravvivere. Non sono eroi, ma potrebbero essere l'unica speranza rimasta al genere umano.


Disponibile qui su Amazon

Bene signori e signore, come dicevo sopra, la serie mi era piaciuta, ed anche parecchio, è dinamica, romantica al punto giusto, e abbastanza truculenta, per chi come me non disdegna qualche bello spargimento di sangue, ma, dopo aver letto questo libro devo ammettere che il più grande assioma dell'intero universo viene nuovamente confermato:

fonte internet

Io mi domando: se un libro funziona, tiene incollati i lettori, vende milioni di copie, crea un fandom, motivi per cui le majors si decidono ad acquistarne i diritti per trarne un film o una serie tv... quale è lo stramaledettissimo motivo per cui è necessario stravolgerne parti importanti in fase di sceneggiatura? Qual'è il motivo che spinge un simpatico sceneggiatore a decidere di uccidere o tenere in vita un personaggio che per l'autore era stato importante o magari aveva ritenuto che non servisse ai fini dello sviluppo dell'intreccio???
Non lo so, in questi anni mi sono posta talmente tante volte queste domande senza riuscire a darmi una risposta, ed a questo punto ci rinuncio, anzi, in genere, quando ho letto un libro e poi mi appresto a vederne la trasposizione mi metto mentalmente già nella condizione "trova le differenze", meglio detta: "vediamo che caspita di casino hanno fatto stavolta"!

In questo caso abbiamo due scenari abbastanza diversi: 

Nella serie Tv, i 100 erano stati selezionati e preparati per mesi ad andare sulla Terra, avevano frequentato corsi specifici sulle piante che avrebbero trovato e sulle tecniche di sopravvivenza. Clarke, è la figlia di un importante medico sull'Arkadia, e viene inviata sulla Terra grazie all'intervento della madre, allo scopo di evitarle la condanna a morte.

Abbiamo tra i personaggi principali Clarke, Bellamy, Octavia, Wells (ex migliore amico di Clarke) e Finn, un ragazzo che Clarke conosce appena arrivati a Terra e con il quale instaura da subito un rapporto moooolto intimo.


Nel libro, la situazione che ho trovato è molto diversa: Clarke è orfana, in quanto i genitori sono stati entrambi giustiziati, e viene inviata sulla Terra tra i 100 a loro assoluta insaputa, nessuno di loro è stato preparato, e si ritrovano sulla navicella che li trasporterà senza avere idea di quale sia la destinazione. Non sanno cosa troveranno, non sanno cacciare, non sanno nulla di come si vive in un posto che non sia la nave spaziale. La nave... anche qui la situazione è diversa, non è l'Arkadia, ma è composta di varie parti, divisa tra "ricchi e poveri" con uno stile di vita diverso a secenda di quale sia la parte da cui si proviene.

Wells non è il migliore amico di Clarke, bensì il suo ex fidanzato, che lei ora odia spassionatamente, e di Finn non c'è nessunissima traccia.
Fonte Pinterest

A parte gente morta o viva, comunque, non è questo che mi ha sconvolto più di tutto, quanto invece l'immagine diversa di un personaggio in particolare: Bellamy Blake.

Il bel Bellamy sulla serie tv non ci faceva una bella figura, bello è bello, per carità (anche se ogni volta che lo guardo mi viene in mente la mia amica che continua a sostenere che abbia un che di scimmiesco... ma ad ognuno i suoi gusti..), ma il Bellamy del libro è.... tanto di più! Non è il playboy che ci hanno rifilato, ha dei sentimenti forti, dei principi, tanto tanto tanto di più!

L'unico punto in comune con quello che conoscevo è lo sconfinato amore per Octavia, che lo porta a diventare capace di qualunque cosa, ma nel libro non è nemmeno il menefreghista che se ne frega di qualsiasi cosa non riguardi direttamente i Blake... insomma, se questo personaggio non lo avevo adorato prima, ora cambiano molto le carte in tavola... è vero che siamo al primo volume della saga, quindi tante cose possono ancora cambiare, ma per ora ha preso una luce tutta particolare ai miei occhi, che non è quella che aveva prima...

Comunque, differenze con la serie a parte, trovo sia un gran bel distopico che merita di essere letto: il mondo che ci viene presentato è ben costruito e sicuramente plausibile, neanche troppo Sci-fi, e sono sinceramente curiosa di vedere come l'autrice aveva portato avanti la storia.



venerdì 28 settembre 2018

Recensione: Il destino divide. Carve the Mark #2 - Veronica Roth



Non ci si può opporre al proprio fato. Sarebbe sciocco, oltre che inutile, perché non si può andare contro qualcosa di inevitabile. Lo sanno bene Akos Kereseth e Cyra Noavek, eppure, fin dal momento in cui è stato reso pubblico il loro, di fato, si trovano in bilico tra l'accettazione del proprio destino e il desiderio di tentare l'impossibile e cambiarlo. Akos non ha potuto fare a meno di innamorarsi perdutamente di Cyra, nonostante il suo fato preveda che lui morirà proprio al servizio della famiglia Noavek. E quando il padre di lei, Lazmet - un tiranno spietato e senz'anima che tutti avevano creduto morto -, torna alla ribalta reclamando per sé il trono degli shotet, il ragazzo si convince che la sua fine è ormai vicina. Nel momento in cui Lazmet innesca la tanto temuta guerra tra thuvhesiti e shotet, i due ragazzi sanno di non avere scelta, devono cercare di fermarlo in tutti i modi possibili. Anche se per Cyra questo potrebbe significare togliere la vita a suo padre, e per Akos perdere la propria. In un colpo di scena sbalorditivo, i due scopriranno quanto il fato che guida le loro vite possa sorprenderli in modi assolutamente inaspettati.


Disponibile qui su Amazon

A volte si riesce anche a far pace con un'autrice....
Ebbene si, sono stata incaxxata nera con Veronica Roth dalla Allegiant in poi, e, nonostante Carve the Mark mi fosse piaciuto tanto (al punto che oltre a leggere il cartaceo lo avevo anche ascoltato su Audible), ho iniziato a leggere questa seconda parte un po' come dotata di cilicio... per la serie: autoflagellazione portami via... 
Non riponevo un grammo di fiducia in questa donna, e, quindi, mi sono apprestata alla lettura aspettandomi solo brutte notizie, anche perché le premesse non erano certo positive! Per chi non ricordasse CtM faccio un breve riassunto: siamo in un mondo in cui esistono delle famiglie predestinate, i cui eredi hanno ciascuno un fato già scritto reso noto agli oracoli dei vari pianeti, i nostri protagonisti fanno parte di queste famiglie, ed i loro fati intrecciano in maniera indissolubile le loro esistenze, così Cyra e Akos, iniziano ad attraversare insieme varie perizie, fino a quando si rendono conto di provare un forte sentimento l'uno per l'altra.

Con i fati che hanno ricevuto, questi due poveri Cristi di certo non si aspettano un roseo futuro, e comunque vivono il loro presente divisi tra la rassegnazione e la volontà di combattere il loro destino. La cosa che li fa soffrire di più è il dubbio: si amano davvero o solo perché i loro fati li costringono a stare insieme?

Fonte Pinterest
Ho ritrovato elementi che avevo apprezzato nel #1, soprattutto l'ambientazione sci-fi: la Roth ha un bellissimo modo di dettagliare l'ambiente nel quale si muovono i protagonisti, come nella serie Divergent ci aveva portato perfettamente nel mondo delle fazioni, così qui ci descrive i pianeti ed i loro costumi. Devo ammettere, però, che le descrizioni sono molto meno presenti in questa seconda parte, al punto da avere l'impressione che fosse stato inizialmente pensato come stand alone, e poi deciso per questioni commerciali di dividerlo in due (anche vista la dimensione dei due volumi...).

Fonte Pinterest








Anche la struttura resta invariata, l'autrice usa i POV alternati, aggiungendo ora quello di Cici, sorella maggiore di Akos, Teka, e Eijeh, personaggi che avevamo già incontrato ma che fino ad ora non avevano avuto molto rilievo.

Il mio personaggio preferito era e resta Cyra, nonostante Akos sia il buono della situazione tra i due, adoro questa durissima ragazza, cresciuta a pane ed esecuzioni, che, pur faticando ad abbandonarsi ai propri sentimenti, capisce giorno dopo giorno di non poter proprio fare a meno di amarlo, al punto di rinunciare più di una volta a lui.

Mi è piaciuto, ma avrei tanto voluto che questa parte fosse un po' più approfondita, perché arriviamo fino al finale un pochino troppo di corsa, e qui mi fermo, perchè non voglio darvi grosse anticipazioni per quanto riguarda la trama, ma vi dico solo di prepararvi a grossi colpi di scena....

Buona Lettura!






venerdì 21 settembre 2018

Recensione: Una lunga estate crudele - Un po' di follia in primavera - Alessia Gazzola

Buonasera lettori,
oggi cerco di mettermi un po' in pari con il racconto di come procede l' #Allevireadathon, quindi, recensione 2x1!



Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una specializzanda... proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa vita sentimentale. Alice, infatti, soffre ancora della sindrome da cuore in sospeso che la tiene in bilico tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti: Arthur, diventato "l'innominabile" dopo troppe sofferenze, e Claudio, il medico legale più rampante dell'istituto, bello e incorreggibile, autentico diavolo tentatore. E infine, Alice resiste, o ci prova, all'istinto di lanciarsi in fantasiose teorie investigative ogni volta che, in segreto, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale invece dimostra di nutrire in lei più fiducia di quanta ne abbia Alice stessa. Ma è difficile far fronte a tutto questo insieme quando, nell'estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo. Il ritrovamento dello scheletro di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un'indagine intricata e complessa. Alice dovrà fare così i conti con una galleria di personaggi che, all'apparenza limpidi e sinceri, dietro le quinte nascondono segreti inconfessabili.
Disponibile qui su Amazon



Quella di Ruggero D'Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato nel proprio ufficio. E anche perché Ruggero D'Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante... Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio ma anche per la recente consulenza del professore su un caso di suicidio di cui Alice si è occupata. Impossibile negare il magnetismo di quell'uomo all'apparenza insondabile ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. Eppure, in una primavera romana che sembra portare piccole ventate di follia, la morte violenta di Ruggero D'Armento crea sensazione. Pochi e ingannevoli indizi, quasi nessuna traccia da seguire. L'indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta... Ma sarà quella giusta?
Disponibile qui su Amazon


L' #Allevireadathon procede a gonfie vele, tanto che mentre vi scrivo siamo arrivate già alla lettura dell'ultimo volume, anche se vi confesso che la lettura di questi due non mi ha esattamente entusiasmato...

Alice procede come al suo solito: confusa, confusa, confusa....: dice di amare Arthur, di soffrire per lui, ed intanto ogni volta che CC le passa vicino le manda il cervello in pappa...
Insomma, non ci capisce niente nemmeno lei di quello che le passa per la testa, o meglio, nel cuore, è aggrappata alla sua idea di amore, al voler trovare il Principe Azzurro, ma si trova davanti questi due che non corrispondono a questa immagine per niente, ciascuno per motivi diversi.

Di sicuro il mio personale mito di Arthur si è smontato, triste ammetterlo, ma è così... io credevo che alla fine mi avrebbe stupita, avrebbe fatto grandi cose in nome dell'amore per Alice, ed invece nulla... piccoli passi avanti, per carità, qualche cambiamento ( ci ho creduto, promettevano così bene! 😢) ma alla fine niente di fatto, anzi, quella che ha dovuto essere decisa ( e non è la sua dote migliore) è stata proprio la nostra Allevi, che si è dovuta prendere sulle spalle tutta la responsabilità di dare un taglio a questo tira e molla.

CC, dall'altra parte, sta facendo una piccola escalation nei miei pensieri: inizio ad avere la ferma convinzione che sia un bastardo dal cuore tenero, e che in fin dei conti, si sia costruito solo una bella e dura corazza anticarro intorno, per evitare di soffrire ancora.

... e poi abbiamo il contendente numero tre: eh già! Non ci crederete, ma nella già incasinatissima vita di Alice si affaccia anche un terzo figuro, che è completamente diverso dagli altri, ma forse troppo perfettino ed educato per lei, che quando sta con lui sente la nostalgia delle battutacce di CC ed addirittura dell'innominabile Arthur.

La sintesi migliore resta quella di Nonna Amalia, che capisce sempre tutto:
"Nonnina, diciamo che i miei corteggiatori non sono galantuomini come il il cavalier Albertini" le spiego con amarezza.

"E' un problema di generazione. E poi tu hai gusti strani. Quello straniero biondo che era un milleunanotte... quel dottore bello ma antipatico che ti tratta come..." Nonna Amalia lascia la frase incompiuta, ma ha reso perfettamente l'idea.
Comunque sono contenta, perché finalmente la vediamo maturare, prendere un po' coscienza di cosa ritiene importante per lei, per quello che vuole

"La mia felicità non può dipendere da Arthur o dal dottorino, come lo chiami tu, né da nessun altro"

Problematiche amorose a parte, i casi non sono stati i più esaltanti, e soprattutto in Un po' di follia in primavera, ho avuto l'impressione che gli intrecci della famiglia Malcomess surclassino di gran lunga quelli del caso da risolvere.
Li ho trovati due libri di passaggio, e di crescita, non solo per Alice ma un po' per tutti: ognuno di loro capisce finalmente il proprio scopo, e finalmente lo accetta, lei per prima, portandoci verso Arabesque dove vi anticipo solo che, come dicono a Roma, ci saranno i botti!!!




Recensione: Principessa Saranghae - Diego Galdino

...E quando credevo di non ricordare nemmeno come entrare in questo blog... eccomi qua! Breve parentesi personale: Vi chiedo scusa. Sono pra...