mercoledì 28 novembre 2018

Recensione: Flawed Il momento della scelta - Cecelia Ahern - Ikigai Book Challenge 2018

Buongiorno lettori!

Oggi parliamo del titolo che ho scelto di leggere per l'estrazione del 15 Novembre della Ikigai Book Challenge 2018, l'obiettivo era:

leggere un distopico


e visto che da tempo cercavo l'occasione per cominciarlo ho scelto il secondo e conclusivo volume di Flawed 😁😁😁😁


Celestine è in fuga. Fino a poche settimane fa era una delle ragazze più in vista della città: aveva una famiglia che la amava, un fidanzato meraviglioso e un destino invidiabile. Ora la sua esistenza si è trasformata in un interminabile incubo. La sua vita dorata non esiste più. Celestine è finita in cima alla lista dei ricercati della Gilda. È il nemico Numero Uno. Lei infatti è l'unica a possedere le prove che potrebbero distruggere per sempre il sistema che stabilisce chi è perfetto e chi Fallato. Chi merita un futuro e chi no. Perfino il giudice Crevan, capo del tribunale che l'ha condannata, è al suo inseguimento. L'uomo crede di poter facilmente mettere alle strette una come Celestine, una ragazza che ha perso tutto: famiglia, fidanzato, amici. Ma si sbaglia. Il tenebroso Carrick non l'ha abbandonata e anzi è più determinato che mai a sostenerla, qualunque sia la scelta di Celestine. Perché adesso a decidere sarà lei. Scappare e mettersi in salvo, o rischiare tutto, tornare nella tana del leone e demolire il sistema dall'interno?


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Niente bella gente... io sono innamorata della versione distopica di questa autrice, per carità, bravissima in tutto quello che ha scritto, ma con il distopico secondo me è semplicemente perfetta...

Dove eravamo: Celestine North è una ragazza perfetta, fino a quando un giorno, senza riflettere, interviene in aiuto di un Fallato. I fallati sono coloro che sono ritenuti "difettati" dal tribunale delle Gilda, che si pronuncia in ambito morale, e condannati a portare sul corpo i marchi della loro fallacia. Da quel giorno tutta la sua vita cambia: prima era la ragazza del figlio del capo della Gilda, ora tutti la evitano o la additano per i suoi difetti.

Ritroviamo Celestine poco dopo la sua fuga, nascosta ai Segnalatori (le guardie delle Gilda) grazie all'aiuto del nonno, che un tempo le sembrava lo "strambo" di famiglia, mentre ora lo vede per quel che è... l'unico sano e che sia accorso in suo soccorso. Crevan le sta dando una caccia disperata, perché sa benissimo che lei è in grado di far crollare il suo piccolo "impero", ma è combattuta, tra il cercare di mettersi semplicemente in salvo o combattere per fare in modo che il sistema dei fallati venga finalmente abolito.

In tutto questo c'è Carrick, colui che ha avuto al suo fianco nel terribile momento della marchiatura, il quale le aveva promesso che l'avrebbe ritrovata... e lo ha fatto.

Tutti e due i libri coprono un lasso di tempo non lunghissimo, circa un mese e mezzo della vita di Celestine, ma anche se breve è un momento di grande cambiamento per lei: la fuga, la lotta per sopravvivere, le persone che incontra, i sentimenti che riconosce di provare, la aiuteranno a capire la vera se stessa, e ciò che veramente è la perfezione.

Non è perfetto colui che non ha difetti, come sostiene la Gilda, bensì chi conosce i propri difetti e ne fa il proprio punto di forza, perché perfetto non significa affatto essere tutti uguali, ma essere perfetti nella propria imperfezione.

Quello che veramente non ho capito è stato il classico cambio di titolo nella versione italiana, la Ahern lo aveva intitolato Perfect, e secondo me calzava a pennello, non riesco proprio a vedere quale sia stata la necessità che ha spinto l'editore a conservare invece Flawed come per il primo volume.... editoria italiana non ti capirò mai! 😒

Titolo a parte, però, la lettura è veramente godibile, il ritmo è serrato, e l'autrice ha saputo tenere vivo il ritmo della fuga con continui colpi di scena e situazioni non prevedibili.
Ve lo consiglio vivamente, agli amanti del genere ma anche ai profani, in quanto mi sembra un'ottima storia per iniziare ad approcciare il mondo del distopico.



lunedì 26 novembre 2018

Recensione: Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio - Amara Lakhous

Ci sono volte in cui mi ritrovo ad ascoltare un libro senza un motivo particolare, perché ho l'ho scovato mentre ero a caccia di idee persa nei meandri del traffico, oppure perché sono stata semplicemente ispirata dalla grafica accattivante della copertina, altre perché l'autore è un nome noto o perché nel titolo c'è qualcosa che ha catturato la mia curiosità; ecco, il libro di cui parliamo oggi fa parte proprio di questa ultima categoria:


Omicidio a piazza Vittorio: una commedia all'italiana scritta da un autore di origine algerina. Questo romanzo di Amara Lakhous è una sapiente e irresistibile miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniata su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il "Pasticciaccio" sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare). La piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell'analisi antropologica, il brio e l'apparente leggerezza del racconto. A partire dall'omicidio di un losco personaggio soprannominato "il Gladiatore", si snoda un'indagine che ci consente di penetrare nell'universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio. Forse basta mettere in scena frammenti di vita quotidiana intrecciati attorno all'ascensore, puntualmente all'origine di tante dispute condominiali, per comprendere il nodo focale del paventato, discusso, negato o invocato scontro di civiltà che assilla il nostro presente e il nostro futuro e infiamma il dibattito politico, sociale e religioso-culturale dei nostri giorni.

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Sono Romana, e nonostante abbia abbandonato la città eterna da parecchi anni al seguito del mio grande amore, sento che qualcosa di questa città rimarrà sempre vivo e pulsante dentro di me: forse accade un po' a tutti coloro che lasciano la proprie origine, ma a volte mi piace pensare che Roma con il suo fascino secolare abbia qualcosa di speciale, che non riesci a cancellare solo lasciandola.
Questo è stato uno di quei motivi che mi ha spinto ad ascoltare questo libro nonostante non avessi alcuna conoscenza né dell'autore né dello stile, ma solo perché il richiamo da questa Piazza dove sono passata tante volte in vita mia si è fatto sentire prepotentemente.

Non so quale sia la vostra conoscenza della Capitale, ma Piazza Vittorio Emanuele II è una delle
tante piazze storiche di cui è costellata: fulcro del quartiere Esquilino, un tempo era la piazza dove le giovani romane si recavano per acquistare il proprio abito da sposa, difatti i portici che le girano attorno erano un susseguirsi di negozi specializzati. Nel corso degli anni, però, complice la vicinanza della Stazione Termini (raggiungibile a piedi in pochi minuti), l'aspetto e il carattere della Piazza sono completamente mutati: oggi, con il suo mercato, è uno dei punti più multietnici di Roma, un vero e proprio crocevia di merci, gente e culture.

Ed è qui che l'autore ambienta il suo anomalo giallo: in un condominio di Piazza Vittorio, specchio perfetto della popolazione locale, viene ritrovato il corpo di un giovane detto "Il Gladiatore", e vengono prese le testimonianze di tutti i condomini.
Così, veniamo a conoscenza delle "verità" di ciascuno, così le chiama l'autore, tutte diverse, ma tutte legate dallo stesso filo conduttore: il pregiudizio.


Incontriamo la portinaia Napoletana che manderebbe a casa tutti gli "stranieri maleducati", il cuoco iraniano che odia a tal punto la pizza che ne farebbe vietare il consumo in pubblico, il banchista del Bangladesh che ha difficoltà di integrazione, il milanese trasferito che odia i terroni e la badante peruviana che annega i dispiaceri e si sente a casa solo quando nel giorno libero riesce ad interagire con i connazionali.

In questo microcosmo, c'è una figura sola che viene accettata e benvoluta in tutte le verità, a prescindere dall'appartenenza, ed è quella di Amedeo: lui, sposato con l'inquilina Stefania è benvoluto da tutto il condominio, perché conosce il modo di approcciarsi con ognuno di loro, ma è proprio lui che incredibilmente è al centro dei sospetti della polizia.

Tramite l'ascolto delle verità, ricostruiremo la figura di Amedeo, e riusciremo a dipanare la matassa dei sospetti, per giungere finalmente a conoscere il colpevole dello strano delitto.

Un libro scorrevole, con un fortissimo richiamo alla cara vecchia commedia all'italiana tanto osannata da uno dei personaggi, che da un fantastico spaccato di come lo stesso fatto possa essere interpretato tramite le molteplici sfumature dei nostri pregiudizi e delle nostre manie.



venerdì 23 novembre 2018

Recensione: Coraline - Neil Gaiman

Ci sono periodi in cui le persone ti chiedono: 
"Ma come fai a fare tutto???" 
e poi ci sono i periodi come questo, in cui il temo passa in un lampo e tu sembri sempre arrancare dietro al milione di cose da fare...
Ebbene, sarà il Natale alle porte, ed a casa mia bisogna essere "tutti ai posti di combattimento", sarà perché al lavoro è un periodo molto pieno, fatto sta che sto continuando a leggere tanto e mi sto togliendo anche lo sfizio di riascoltare qualcosa già noto, ma ho una difficoltà estrema nel mettermi seduta qui ed allineare il filo dei miei pensieri.

Ma non vi tedio oltre con il mio esaurimento incalzante, quindi vi parlo di uno degli ultimi ascolti:


In casa di Coraline ci sono tredici porte che permettono di entrare e uscire da stanze e corridoi. Ma ce n'è anche un'altra, la quattordicesima, che dà su un muro di mattoni. Cosa ci sarà oltre quella porta? Un giorno Coraline scopre che al di là della porta si apre un corridoio scuro, e alla fine del corridoio c'è una casa identica alla sua, con una donna identica a sua madre. O quasi.


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Coraline non è per me una storia sconosciuta, in quanto il film che ne è stato tratto nel 2009 fa parte di quelli che i miei figli insistono tanto per vedere e di cui poi, sotto sotto, hanno paura, per cui me li ritrovo ai fianchi sul divano come due Carabinieri… ed è un film che tra l’altro avevo apprezzato per l’atmosfera molto molto particolare.
Questo mese, tra le estrazioni ricevute per la challenge avevo un libro con la copertina nera, e quindi mi sono avventurata nell’ascolto proprio di questo… con molta soddisfazione, devo ammettere!

L’atmosfera che ho ritrovato è la stessa, con le stesse sensazioni, segno che il regista del film era stato bravo, secondo me, a coglierla e non snaturarla portandola sullo schermo. 
Coraline è una bambina che si trova suo malgrado ad essere protagonista di un'avventura nella sua nuova casa, quando in un giorno di pioggia inizia ad esplorarla: c'è una porta nel soggiorno che sembra non portare da nessuna parte, ma che stranamente è chiusa a
fonte Pinterest
chiave... perché tenere serrata una porta che dà su un muro di mattoni?

Coraline la lascerà aperta, e da li partirà una serie di eventi che la metteranno molto alla prova: sarà in grado di capire cosa fare per salvare la sua famiglia? E soprattutto, sarà in grado di farlo tutta sola?

Una delle scoperte più piacevoli derivate dall'ascolto di questo libro, è stata quella del prologo dell'autore: non avevo idea che il libro fosse nato effettivamente come favola per bambini, anzi, per la precisione come una storia per le sue due figlie, scritta allo scopo di insegnare loro che essere coraggiosi non significa affatto non avere paura, essere coraggiosi significa proprio avere paura e ciò nonostante fare la cosa giusta.
Ecco, da genitore, credo che questo sia uno degli insegnamenti più grandi che si possano dare, inoltre, Gaiman usa una citazione efficacissima:
"le fiabe dicono più che la verità, e non solo perché raccontano che i draghi esistono, ma perché affermano che si possono sconfiggere"
Quindi Coraline, si è rivelata questo: una favola molto dark, per bambini ma anche per adulti, che riesce a trasmettere il proprio messaggio alla perfezione, dal quale è stato tratto un film dalle atmosfere Burtoniane che vale decisamente la pena di leggere.

Ognuno di noi deve trovare ogni giorno la forza di compiere la cosa giusta, anche quando fa tanta tanta paura.



Recensione: Principessa Saranghae - Diego Galdino

...E quando credevo di non ricordare nemmeno come entrare in questo blog... eccomi qua! Breve parentesi personale: Vi chiedo scusa. Sono pra...