lunedì 25 giugno 2018

Nuova Recensione: Non so chi sei ma io sono qui (Tuo, Simon) - Becky Albertalli


Signori e signore, oggi parliamo di un libro da cui è tratto il film tutt'ora in sala Tuo, Simon:

 Simon ha diciassette anni e un amore segreto per Blu, un ragazzo conosciuto on line con cui intrattiene un'intensa, tenera corrispondenza. Il loro rapporto è al sicuro finché un'email non finisce nelle mani sbagliate: quelle di Martin, il bullo della scuola, che ora minaccia di rivelare a tutti lo scoop dell'anno... a meno che Simon non l'aiuti a conquistare Abby, la ragazza di cui è innamorato ma che non lo degna di uno sguardo. Per proteggere il suo amore, Simon dovrà affrontare per la prima volta la paura di uscire dal guscio che ha costruito intorno a sé, trovando il coraggio di rinunciare alle proprie sicurezze per fare spazio alla bellezza e alla libertà di essere se stessi. Email dopo email, il sentimento per Blu cresce, e così la voglia di conoscersi e di far conoscere agli altri chi è davvero.


Lo trovate qui su Amazon Tuo, Simon




Ormai mi conoscete, e sapete che non riesco proprio a guardare un film se prima non mi sono preparata adeguatamente leggendo la storia originale. Diciamo che ormai è diventata un po' una sfida nella mia esistenza, per la serie: riusciranno i nostri eroi a trovare un film dove gli sceneggiatori abbiano sapientemente stravolto tutto quello che l'autore aveva faticosamente creato???

Ad oggi credo che i casi si contino sulle dita di una mano, oppure sono vere e proprie leggende metropolitane, ma diciamo che per questa volta non ho ancora un termine di paragone, quindi vi risparmierò le mie consuete critiche cinematografiche (ritenetevi quindi in una giornata mooolto fortunata 😜)

A dirla tutta, invece, mi trovo in una strana fase di stallo tra la curiosità di vedere riportate in immagini reali le cose lette, e la paura di vederle, perché la storia mi è piaciuta così tanto che non vorrei fosse stata sciupata.


La storia è dolcissima, e permettetemi di dirlo, sotto ogni punto di vista: etero, gay, lesbo, insomma, per ogni essere umano dotato di cervello (funzionante.. forse dovrei aggiungere questo 😢).

Conosciamo Simon direttamente nel mezzo di una situazione complicata, e man mano capiamo il quadro completo attraverso il suo racconto: è un diciassettenne come tanti, che ride e scherza con gli amici, che partecipa alle attività scolastiche, che cerca di integrarsi con la realtà del liceo, ma è anche un ragazzo che non ha svelato mai a nessuno che a lui, in realtà,  piacciono i ragazzi.
Tramite una sorta di "C'è posta per te" dei giorni nostri, ci troviamo in una sorta di diario del protagonista, e viviamo con lui il marasma di emozioni che accompagnano il suo venire allo scoperto, e soprattutto la scoperta di quanto sia bello non dover nascondere i propri sentimenti al resto del mondo. Ci scervelliamo con lui, quando cerca di capire chi tra i suoi compagni di liceo è il misterioso Blue, siamo sulle spine quando si ritrova a dirlo ai suoi familiari, e diventiamo inguaribili romantici quando finalmente le cose cominciano a girare per il verso giusto...

Non sono proprio riuscita a non affezionarmici, a non fare il tifo per lui, perché è sacrosanta verità che ognuno se la merita una storia d'amore, di qualsiasi orientamento sia, e comunque, lui è così dolce e semplice che non è proprio possibile non adorarlo. 
Una menzione speciale per la famiglia Spier: ci sono pagine del libro che mi hanno fatto morire dal ridere, e più di una nasce da un colloquio tra i familiari di Simon o dal racconto di un aneddoto familiare... (sulla reazione del padre alla dichiarazione di Simon sono letteralmente scoppiata a ridere da sola... non vi dico la faccia di mio marito al mio fianco...)

A mio avviso questo libro affronta nella maniera più semplice e delicata il tema così sensibile del coming out, direttamente con il metro linguistico dei ragazzi, presentandogli situazioni di vita quotidiana che ogni adolescente conosce benissimo, e relazioni nelle quali possono tranquillamente riconoscersi, il tutto condito dalla giusta dose di ironia e spensieratezza. 

Comunque, è un libro che secondo me è impossibile non apprezzare, e che si guadagna di sicuro un posto in prima fila sullo scaffale dei libri che voglio far leggere ai miei figli appena avranno l'età giusta.





mercoledì 20 giugno 2018

Nuova Recensione: Ti Aspettavo - J. Lynn

2018 Ikigai Book Challenge - Estrazione 15/06


In vista delle mie prossime, sudatissime, sacrosante vacanze, mi sono ritrovata a cercare subito il libro adatto all'obiettivo di questo periodo:

 leggere un libro che hai iniziato e mai finito

Può sembrare a prima vista un'obiettivo facile, ma più andiamo avanti in questa challenge, più mi rendo conto che spesso la prima impressione non è quella corretta. In realtà, per una come me, che difficilmente abbandona una lettura anche quando non la appassiona, non è stato semplicissimo trovare qualcosa; l'unico libro di cui avevo letto solo il primo capitolo è questo:

L'università è la sua via di fuga. Per cinque lunghi anni, dopo quella maledetta festa di Halloween, l'esistenza di Avery Morgansten è stata un incubo, ma adesso lei può finalmente ricominciare da capo. Tutto ciò che deve fare è arrivare puntuale alle lezioni, mantenere un profilo basso e - magari riuscire a stringere qualche nuova amicizia. Quello che deve assolutamente evitare, invece, è attirare l'attenzione dell'unico ragazzo che potrebbe mandare in frantumi il suo futuro... Cameron Hamilton è il sogno proibito di tutte le studentesse del campus: fisico atletico e ammalianti occhi azzurri, è il classico ribelle, dal quale una brava ragazza come Avery dovrebbe tenersi alla larga. Eppure Cam pare proprio spuntare ovunque, col suo atteggiamento disincantato, le simpatiche punzecchiature e quel sorriso irresistibile. E Avery non può ignorare il fatto che, ogni volta che sono insieme, il resto del mondo sembra scomparire, e lei sente risvegliarsi una parte di sé che pensava di aver perduto per sempre. Ma, quando inizia a ricevere delle e-mail minacciose e delle strane telefonate notturne, Avery si rende conto che il passato non vuole lasciarla andare. Prima o poi la verità verrà galla e, per superare anche quella prova, lei avrà bisogno d'aiuto. Ma la relazione con Cam sarà la colonna che la sorreggerà o lo "sbaglio" che la trascinerà a fondo?

Lo trovate qui su Amazon Ti Aspettavo

Avevo preso il libro un bel po' di tempo fa, all'epoca in cui avevo fagocitato tutta la serie Lux nell'arco di un brevissimo periodo, ma poi, lette poche pagine, sono stata costretta ad accantonarlo per urgenze varie ed eventuali del blog.
Aver trovato questa occasione per portarlo a termine mi rende proprio felice, perché ho ritrovato quello che mi faceva amare gli altri lavori della Armentrout: l'immediatezza, la praticità, la semplicità delle situazioni, anche quelle più... calde!
Certo, l'amore tra universitari non è certo una novità, tanto che in alcuni punti mi ha ricordato parti di Uno Splendido Disastro, ma ho apprezzato che in questa storia siano stati inseriti temi ed argomenti più maturi ed importanti, primo fra tutti quello della violenza sessuale, ma anche quello della violenza sulle donne; anche qui, l'utilizzo di termini chiari e senza giri di parole serve a rendere ancora di più la brutalità e la tragedia che caratterizzano un evento simile, e mi è piaciuto il modo in cui l'autrice ha saputo renderlo un punto fondamentale della storia riuscendo però, allo stesso tempo, a non cadere in pietosismi: Avery è una ragazza forte, nonostante tutto e tutti, ed è quello che potrebbe essere un buon modello per giovani nella sua stessa situazione. 
Ha accantonato le persone che non le hanno creduto, e che anzi, sembrano pendere decisamente dalla parte di chi le ha fatto del male, ha preso in mano la sua vita, e prova, giorno dopo giorno, ad andare avanti, perché non accetta che oltre al dolore del ricordo debba esserci quello per aver sprecato la propria esistenza.

Parliamo di un New Adult, quindi abbiamo situazioni piccanti e dettagliate (per le amanti del genere che non fanno come me, che dopo cinque righe ho la sudarella... minuto di vergogna a questa età, lo so!), ma è decisamente plausibile vista l'età dei protagonisti e la disponibilità di taaaanto tempo da soli in appartamenti vuoti... e poi diciamocelo, con uno come Cam e a quell'età chi non ci avrebbe fatto un pensierino?... due... tre... quattro... e vabbè!

Cameron Hamilton è l'ennesimo protagonista maschile che incarna la perfezione della Armentrout (ed io che ancora mi stavo cercando di riprendere da Daemon Black...): bellissimo, fisico da urlo, gentile, affettuoso, comprensivo, che ti cucina le uova la domenica mattina... non si riesce a trovargli un difetto neanche volendo. L'unica cavolata della sua vita l'ha fatta spinto da ottimi motivi, quindi oltre quanto sopra è anche un bravissimo ragazzo... credo che questa autrice abbia una bella sindrome del Principe Azzurro, o che sia fermamente intenzionata a farla venire alle sue lettrici

Ora, sicuramente, andrò avanti con la serie appena possibile, anche perché sono molto curiosa di leggere il secondo, dove tutto è visto dal punto di vista di Cam...






venerdì 15 giugno 2018

Nuova Recensione: Mansfield Park - Jane Austen

2018 Ikigai Book Challenge - Estrazione 30/05

 
leggere un classico

Raggiungere l'obiettivo di questa quindicina è stato ben più complicato di quanto credessi: inizialmente, quando ho saputo di dover leggere un classico, ho pensato che sarebbe stato facile, avendo una vastissima scelta, poi, però, cominciando ad analizzare i titoli, la stessa vastità di opzioni è diventata un gran problema.
Alla fine, ho optato per la mia autrice preferita in assoluto, scegliendo di leggere qualcosa a me ancora sconosciuto:




"Mansfield Park", uno dei romanzi più noti e discussi di Jane Austen, narra la storia di Fanny Price. Adottata, ancora bambina, dagli zii Sir Thomas e Lady Bertram, Fanny viene accolta e allevata nella loro lussuosa proprietà di Mansfield Park. Qui cresce, parente povera in un ambiente d'élite, e misura tutta la distanza fra il proprio modello educativo - fondato sul senso del dovere, l'abnegazione, la virtù - e quello, in particolare, della spregiudicata Mary Crawford. Alla fine la protagonista sposerà il cugino Edmund, figlio di Sir Thomas, e con lui si stabilirà definitivamente a Mansfield Park. Al di là dell'apparente trionfo della morale tradizionale, la narrazione contiene un'implicita e corrosiva critica della cultura dominante del primo Ottocento: Fanny - suggerisce l'autrice - realizza, infatti, l'ascesa sociale al prezzo della negazione della propria libertà e spontaneità.


Lo trovate qui su Amazon Mansfield Park 

Io non sono un'amante della Austen, ne sono decisamente un'adoratrice! Adoro lo stile, le ambientazioni, i personaggi così ben delineati e caratterizzati in modo ineccepibile, ho amato fino ad ora tutto quello che ho letto nato dalla sua penna, e potrei ripetere dialogo per dialogo alcuni suoi scritti, ma in questo caso, non sono riuscita ad innamorarmi...

Ecco, non posso dire che non mi sia piaciuto, perché lo stile è quello di sempre, ma... Fanny!!! Non è la protagonista che ho amato in tutte le altre opere: Lizzy, Emma, Elinor e Marianne, erano dotate di una risolutezza nel carattere e di una forza interiore superiore a tanti degli uomini presenti nei loro libri, erano donne che vivevano il loro tempo anticipando però lo spirito del nostro: la Austen è da me amata forse proprio per questo, è stata una donna che non si è piegata alle convenzioni del suo periodo storico, non ricavandone certo la felicità, questo è vero, ma riuscendo comunque a rimanere per tutta la vita fedele alle sue idee.

Questa protagonista, invece, così giudiziosa, così arrendevole alla volontà di chiunque pur di rimanere nei limiti della creanza e delle buone maniere, non sono riuscita proprio ad amarla.

Che sia un'opera più matura rispetto alle altre che avevo già letto è evidente: i temi narrati non sono solo i corteggiamenti, i balli, le vicissitudini familiari, ma stavolta affrontiamo il tema dell'adulterio e del divorzio, che in altre occasioni non erano mai stati contemplati.

Nel complesso, quindi, è un libro che ho avuto piacere di leggere, ma che non rientrerà mai tra i miei preferiti. I personaggi, essendo forse visti in un'ottica diversa, mi sono sembrati stavolta totalmente sciocchi e poveri di spirito, fatti salvi Fanny ed Edmund, ma forse questa era proprio l'idea che l'autrice ci voleva trasmettere, inserendo così una critica senza parlarne chiaramente.

Il finale non mi ha convinto, non per la conclusione in se, quanto perché dopo tanto dettaglio sembra una chiusura buttata li in fretta e furia, troppo concisa e frettolosa.


Piccola nota cinematografica:
Questa sera, proprio mentre scrivo, sto guardando la sua trasposizione cinemato
grafica del 2008... ecco, questa non sta proprio ne in cielo ne in terra!
Sorvolando sul fatto che tutta la storia viene riveduta e corretta (il fratello adorato di Fanny non esiste ma viene sostituito con la sorella minore, Sir Thomas è un padre padrone senza nessuna forma di cuore, Fanny stessa è dotata di molto più carattere di quanto la Fanny del libro possa lontanamente immaginare), la cosa che più ho sentito come fuori luogo è stato il continuo ambio  manifestazioni di affetto in modo fisico... nel 1806??
L'unica cosa che non hanno cambiato è lo stile del finale, che sembra buttato li a casaccio, e che fa un effetto ancora peggiore che nel libro.
Non ce la posso fare... ogni volta dico che non dovrei vedere un film dopo aver letto il libro, ed ogni volta ci ricasco!!!




Recensione: Principessa Saranghae - Diego Galdino

...E quando credevo di non ricordare nemmeno come entrare in questo blog... eccomi qua! Breve parentesi personale: Vi chiedo scusa. Sono pra...