lunedì 11 febbraio 2019

Recensione: Solo Flora - Stefania Bertola

Buonasera lettori,

oggi vi parlo del titolo che ho scelto per rispondere alla nuova estrazione della #2019Ikigaibookchallenge:

Leggi un libro aggiunto in TBR un sacco di tempo fa

Ora che ho scoperto Goodreads, o meglio, ora che ho capito come funziona, la gestione della TBR risulta molto più semplice di prima per me, ma potrete immaginare come questo sia logico visto la mia totale disorganizzazione precedente... prima la TBR consisteva in titoli di libri appuntati ovunque!!

Comunque, visto che questa mia nuova versione di donna-organizzata (o che fa finta di esserlo) è questione abbastanza recente, l'unico modo per capire cosa bolliva in pentola da tanto tempo è stato quello di vedere il titolo meno recente nella mia app Kindle, per cui....


A quindici anni, se si deve scegliere fra trascorrere un anno a Brisbane, Australia, o in uno sperduto paesino nella provincia piemontese, non si hanno dubbi: paesino. Purché sia vicino alla città in cui vive il tuo ragazzo. E così Flora lascia partire senza rimpianti la madre, oceanologa in trasferta di lavoro australiana, e va a stare a casa di una zia... che, però, non è una zia normale.
Non è normale la zia, e neanche lo zio, i cugini, i vicini di casa, la scuola, i compagni di scuola. Perché San Mirtillo è uno dei ventisette comuni DP presenti sul territorio italiano, e i comuni DP sono quelli in cui vivono i DP, i Different People, nome inglese per creature magiche italiane. Ma Flora non è magica per niente, è solo Flora. E fin dal primo istante si sentirà DIVERSA, scritto proprio così, tutto a lettere maiuscole. È l’unica ragazza di tutta la scuola che non può cambiarsi colore di capelli schioccando le dita. Tanto per dire.
È durissima, la vita di una Normal in un mondo di Different, e Flora dovrà fare ricorso a tutta la sua meravigliosa normalità per non soccombere.
Come se non bastasse, anche nell’amore si trova a dover scegliere fra il suo ragazzo da sempre (e, pensava lei, per sempre) e uno stregone di diciassette anni, snob, arrogante e irresistibile.
E tutto questo sarebbe ancora niente, se non ci fosse Alibella, la compagna di classe che nessuna vorrebbe mai avere: una fata perfida come Maleficent e bella come Angelina Jolie...
Ma perché rovinarvi la sorpresa?
Disponibile qui su Amazon

Questo è un libro che rovescia il concetto di diversità:
cosa si prova ad essere l'unica persona "normale" in un posto di "diversi"??
La nostra giovane amica si ritrova suo malgrado a passare un anno all'interno di una comunità DP, formata, cioè esclusivamente da persone dotate di particolari caratteristiche magiche: fate, lupi mannari, vampiri... nel mondo di Flora gli NP hanno fatto in modo che tutte queste persone dotate debbano vivere in comunità dedicate, non mescolandosi ai Normal. Una sorta di ghettizzazione, certo, che molti di loro, però, non vivono come totalmente negativa, in quanto  dà loro modo di vivere a pieno le loro doti, senza dover uniformarsi al mondo senza magia.

Flora, così, impara giorno dopo giorno cosa vuol dire essere diversa e vive  quello che loro solitamente vivono quando decidono di vivere al di fuori dei loro paesi: viene vista come quella strana, tutti la evitano come la peste ed i ragazzi della scuola la subissano di scherzi e prese in giro.
In un luogo dove tutti volano, scompaiono, sono "diversamente alimentati", lei è costretta a muoversi con le sue lentissime gambe.

Inizialmente mi sembrava tutto un po' troppo simile a Harry Potter, sono tanti i punti in comune, ma poi ho cominciato ad apprezzare l'idea nel suo complesso, ammettendo pure che localizzare una comunità magica nel torinese ha già di per sé il suo fascino😜.
La storia di Flora ha quel certo non so che di leggero e giovane, proprio come si addice all'età dei suoi protagonisti, il linguaggio è il loro, ed alcuni momenti sono veramente tragicomici al punto che è impossibile non lasciarsi andare ad una sana risata.
Una storia di ragazzi vissuta con quella spensieratezza che è possibile solo a quella età, magia o non magia.

Quindi, una volta superato lo scoglio "similitudine potteriana" cominciavo ad appassionarmi, al punto che le pagine scorrevano veloci senza che me ne rendessi conto, .... ma.... arriva la nota dolente...

(attenzione spoiler!.. in genere evito ma in questo caso non riesco ad esprimermi altrimenti)

Il finale del libro mi ha lasciata con l'amaro in bocca, con un senso di incompiuto che non amo nemmeno quando l'autore prevede di inserire il libro all'interno di una saga: credo che esistano tanti modi per lasciare il lettore con la voglia di continuare a seguire la storia ed i personaggi, senza necessariamente lasciare tutto in sospeso.
Veniamo mollati così, subito dopo una carambola di eventi velocissimi, senza alcuna idea di come evolveranno le cose, e senza avere notizie di quando ci sarà e se ci sarà un seguito...
Mi spiace, perché era un libro che prometteva molto e che non posso dire di avere amato, aveva tutte le carte in regola per essere un bel progetto che però non riesco a dire che le abbia sapute mettere a frutto.



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