mercoledì 25 ottobre 2017

Recensione Lacrime di Cera - Liliana Marchesi

Il mio elenco di letture è un po’ dei generi disparati: amo i classici, ma anche lo sci-fi, il paranormale, il romance e, grazie agli audiolibri, ho scoperto recentemente che non disdegno nemmeno ascoltare un thriller; ma il mio primo grande amore è il distopico... non c’è niente da fare.
Sarà che già la mia testa vive in un mondo tutto suo, quindi, rifugiarmi in una realtà diversa dalla nostra è un piacere che non ha eguali! Comunque, se a questo si aggiungono i suggerimenti di una buona amica “buongustaia” è facile scoprire piccole perle....
Un po di tempo fa, l’amica in questione mi aveva suggerito di leggere questa autrice, della quale, complice una cover molto accattivante, avevo già preso questo libro che macerava lì in attesa di considerazione, ecco,... è stato subito amore.



  • Titolo: Lacrime di Cera
  • Autore: Liliana Marchesi
  • Pagine: 254
  • Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform (25 febbraio 2014)

Un Romance Distopico, in cui Passato e Futuro si fondono dando vita ad un Presente... senza precedenti! In un mondo distrutto dalla guerra tra le classi sociali, un nuovo Impero regna Sovrano, servito da automi dalla pelle rivestita di cera, ma dall’aspetto incredibilmente umano. Un Impero costruito grazie alle capacità di una società progredita, ma al tempo stesso regolamentato dalle usanze e dai costumi del lontano Ottocento. Protetta dalle fredde mura di un palazzo inespugnabile, in Russia, Camille vive la sua vita fra balli e ricevimenti, ignara di essere prigioniera di un’utopia. Contro il proprio v olere, Camille verrà promessa al futuro Imperatore. Un uomo meschino, violento e incapace di amare. Mossa dalla disperazione, e in cerca di una via di fuga, Camille scoprirà l’esistenza di un sotterraneo segreto. Dove troverà Lui, sua unica possibilità di fuga... e di salvezza. Solo l’Amore può ridare vita ad un cuore straziato dall’odio, e speranza ad un mondo ormai in lacrime. Prima che sia troppo tardi! 

Quindi: scenario post-apocalittico, il mondo come lo conosciamo è stato sconquassato da guerre terribili che hanno lasciato spazio ad una ricca famiglia di tiranni (psicopatici... tra l’altro) che ha deciso di crearsi il proprio “piccolo mondo” privato: nel gelo della Russia, Camille ha vissuto tutta la sua vita rinchiusa in una gabbia dorata, circondata dal lusso e da ferree tradizioni, e, di notte si concede la libertà di esplorare la sua prigione, libera da tutte le costrizioni ed i dettami dell’etichetta.
Tutto è una rocambolesca avventura: il lettore viene trascinato in una sequenza di eventi , alcuni anche cruenti, tra odio, vendetta e amore, e non riesce letteralmente a staccarsi dal libro prima di averne letto la fine, io stessa ho fatto una tirata di 24h tra figli marito e quant’altro.
Il colpo di genio a mio avviso è il fatto di aver accostato il mondo moderno alle tradizioni del passato, la corte è divisa in casate, lo stile degli abiti è quello ottocentesco (e vai di corsetto come se non ci fosse un domani...), si tengono balli e le donne sono relegate a fare il cucito nelle loro ore di libertà, mentre fuori il mondo ha cercato di andare avanti nonostante tutto. Il lettore potrebbe essere disorientato, ma secondo me, invece, resta affascinato da questa dissonanza di epoche, e così resta ammaliato dal punto di incontro tra queste realtà, Camille e Lui, che provenienti dalle due facce di questa medaglia sono attratti come due calamite, un poì come se insieme riuscissero a trovare finalmente un equilibrio.

Bello, scorrevole e coinvolgente... peccato che sia così breve purtroppo!


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