Il mio elenco di letture è un po’ dei generi disparati: amo
i classici, ma anche lo sci-fi, il paranormale, il romance e, grazie agli
audiolibri, ho scoperto recentemente che non disdegno nemmeno ascoltare un
thriller; ma il mio primo grande amore è il distopico... non c’è niente da
fare.
Sarà che già la mia testa vive in un mondo tutto suo,
quindi, rifugiarmi in una realtà diversa dalla nostra è un piacere che non ha
eguali! Comunque, se a questo si aggiungono i suggerimenti di una buona amica
“buongustaia” è facile scoprire piccole perle....
Un po di tempo fa, l’amica in questione mi aveva suggerito
di leggere questa autrice, della quale, complice una cover molto accattivante,
avevo già preso questo libro che macerava lì in attesa di considerazione,
ecco,... è stato subito amore.
- Titolo: Lacrime di Cera
- Autore: Liliana Marchesi
- Pagine: 254
- Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform (25 febbraio 2014)
Un Romance Distopico, in cui Passato e Futuro si fondono dando vita ad un Presente... senza precedenti! In un mondo distrutto dalla guerra tra le classi sociali, un nuovo Impero regna Sovrano, servito da automi dalla pelle rivestita di cera, ma dall’aspetto incredibilmente umano. Un Impero costruito grazie alle capacità di una società progredita, ma al tempo stesso regolamentato dalle usanze e dai costumi del lontano Ottocento. Protetta dalle fredde mura di un palazzo inespugnabile, in Russia, Camille vive la sua vita fra balli e ricevimenti, ignara di essere prigioniera di un’utopia. Contro il proprio v olere, Camille verrà promessa al futuro Imperatore. Un uomo meschino, violento e incapace di amare. Mossa dalla disperazione, e in cerca di una via di fuga, Camille scoprirà l’esistenza di un sotterraneo segreto. Dove troverà Lui, sua unica possibilità di fuga... e di salvezza. Solo l’Amore può ridare vita ad un cuore straziato dall’odio, e speranza ad un mondo ormai in lacrime. Prima che sia troppo tardi!
Quindi: scenario
post-apocalittico, il mondo come lo conosciamo è stato sconquassato da guerre
terribili che hanno lasciato spazio ad una ricca famiglia di tiranni
(psicopatici... tra l’altro) che ha deciso di crearsi il proprio “piccolo
mondo” privato: nel gelo della Russia, Camille ha vissuto tutta la sua vita
rinchiusa in una gabbia dorata, circondata dal lusso e da ferree tradizioni, e,
di notte si concede la libertà di esplorare la sua prigione, libera da tutte le
costrizioni ed i dettami dell’etichetta.
Tutto è una rocambolesca
avventura: il lettore viene trascinato in una sequenza di eventi , alcuni anche
cruenti, tra odio, vendetta e amore, e non riesce letteralmente a staccarsi dal
libro prima di averne letto la fine, io stessa ho fatto una tirata di 24h tra
figli marito e quant’altro.
Il colpo di genio a mio avviso è
il fatto di aver accostato il mondo moderno alle tradizioni del passato, la
corte è divisa in casate, lo stile degli abiti è quello ottocentesco (e vai di
corsetto come se non ci fosse un domani...), si tengono balli e le donne sono
relegate a fare il cucito nelle loro ore di libertà, mentre fuori il mondo ha
cercato di andare avanti nonostante tutto. Il lettore potrebbe essere
disorientato, ma secondo me, invece, resta affascinato da questa dissonanza di
epoche, e così resta ammaliato dal punto di incontro tra queste realtà, Camille
e Lui, che provenienti dalle due facce di questa medaglia sono attratti come
due calamite, un poì come se insieme riuscissero a trovare finalmente un
equilibrio.
Bello, scorrevole e
coinvolgente... peccato che sia così breve purtroppo!
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