domenica 29 settembre 2019

Recensione: Le sette sorelle #1- Lucinda Riley

Ben ritrovati lettori,
oggi vi parlo del libro che ho scelto per la Ikigai Book Challenge 2019, che prevedeva questo mese il seguente obiettivo comune:

"Leggere un libro il cui titolo contiene un numero"

Ho deciso di leggere uno di quei titoli che tutti sembrano aver già letto ... tranne me! 

Bellissima eppure timida e solitaria, Maia è l’unica delle sue sorelle ad abitare ancora con il padre ad Atlantis, lo splendido castello sul lago di Ginevra. Ma proprio mentre si trova a Londra da un’amica, giunge improvvisa la telefonata della governante: Pa’ Salt è morto. Quel padre generoso e carismatico, che le ha adottate da bambine raccogliendole da ogni angolo del mondo e dando a ciascuna il nome di una stella, era un uomo di cui nessuno, nemmeno il suo avvocato e amico di sempre, conosceva il passato. Rientrate precipitosamente nella villa, le sorelle scoprono il singolare testamento: una sfera armillare, i cui anelli recano incise alcune coordinate misteriose. Maia sarà la prima a volerle decifrare e a trovare il coraggio di partire alla ricerca delle sue origini. Un viaggio che la porterà nel cuore pulsante di Rio de Janeiro, dove un vecchio plico di lettere le farà rivivere l’emozionante storia della sua antenata Izabela, di cui ha ereditato l’incantevole bellezza. Con l’aiuto dell’affascinante scrittore Floriano, Maia riporterà alla luce il segreto di un amore sbocciato nella Parigi bohémienne degli Anni ’20, inestricabilmente legato alla costruzione della statua del Cristo che torreggia maestosa su Rio. Una vicenda destinata a stravolgere la vita di Maia.
Il primo, straordinario capitolo di una serie di sette libri: la conferma del talento di una grande scrittrice.
Disponibile qui su Amazon

Almeno per quanto mi riguarda, complice forse una versione audio che non ho trovato  particolarmente brillante, questo non è stato uno di quei libri che mi hanno saputa stregare sin dalle prime pagine, tant'è che inizialmente non ero nemmeno sicura di riuscire a portarlo avanti e che sarebbe stata la mia scelta definitiva per l'obiettivo.

Tutta la prima parte, dove incontriamo Maia e ci viene presentata la sua particolare famiglia, è stata un po' lenta, ma dalla sua partenza per la sua terra d'origine in poi, mi è sembrato addirittura di essere stata catapultata in tutt'altra storia: i tratti raggiunti sono quelli da romanzo storico, portandoci a Rio de Janeiro ai tempi della costruzione del grandioso Cristo Redentore, tra personaggi inventati ed altri realmente esistiti.
A quel punto mi sono ritrovata decisamente incastrata tra le maglie della storia, seguendo Izabela nel suo percorso, prima in Europa e poi di nuovo a casa, senza riuscire ad abbandonarla nemmeno per un secondo. 

E' un viaggio tra lettere d'amore, matrimoni combinati, artisti bohemienne, scultori impareggiabili ed opere architettoniche che sono ancora li a guardarci, dove a volte tutto appare ingiusto e sconsolante, ma che ha completamente senso alla luce dei tempi in cui i fatti sono avvenuti.
Una volta rientrati al giorno d'oggi con Maia, è stato molto più facile arrivare fino in fondo, visto che tanti tasselli del puzzle orchestrato dall'autrice erano ormai arrivati al loro posto, e tutto ha avuto finalmente senso.

Anzi, affinando un po' l'occhio, ho anche capito che alcune tessere sono state lasciate lì ed ancora non chiarite per preparare la strada alle storie delle altre sorelle, perché mi è sembrato di capire che la Riley sia una di quelle scrittrici che non lascia assolutamente nulla al caso.


E' un viaggio tra lettere d'amore, matrimoni combinati, artisti bohemienne, scultori impareggiabili ed opere architettoniche che sono ancora li a guardarci, dove a volte tutto appare ingiusto e sconsolante, ma che ha completamente senso alla luce dei tempi in cui i fatti sono avvenuti.

Insomma, è l'ennesima prova che ai libri occorre dare fiducia, alcuni a volte sono come una buona bottiglia di vino, bisogna dargli il tempo di prendere aria 😛

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