Buongiorno lettori!
Scusate la sparizione, ma ho dovuto abbandonare
il blog per qualche giorno subissata dal lavoro nell'ultima lunghissima
settimana prima delle ferie, ma ora sono tutta per voi!
Oggi parliamo dell'ultima lettura che mi è stata
suggerita dalle ragazze di Ikigai per la Ikigai Book Challenge 2019, che mi ha
soddisfatto tantissimo e che ho concluso nel giro di pochissimi giorni:
Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo
governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle
non potrebbero essere più diverse l'una dall'altra. Nomi è testarda e
indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita
per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le
doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell'erede al trono.
Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere
il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro
vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l'indomabile Nomi a essere
scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una
vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella,
accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata
sull'isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per
sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È così che entrambe si trovano
prigioniere, l'una di una gabbia dorata e l'altra di una trappola infernale.
Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare
la morte. E allora, quando non c'è soluzione, l'unica soluzione è cambiare le regole.
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Questo libro mi ha conquistata da subito, è bastata la dedica
iniziale ed è stato amore a prima vista:
"Per ogni donna a cui hanno detto di stare zitta e buona... e che invece ha avuto il coraggio di reagire."
Tracy Banghart ci presenta uno scenario distopico in cui la
società è assolutamente maschilista: le donne non hanno nessun diritto, non
possono imparare a leggere e devono essere completamente al servizio dell'uomo.
Nella loro vita hanno solo due possibilità: passare la loro vita a svolgere le
mansioni domestiche e sfornare figli, o diventare Grazie, cioè le ragazze che
hanno "l'onore" di essere le donne-oggetto del Supremo regnante di
Viridia, passando la loro vita chiuse nel palazzo fino alla fine dei loro
giorni.
Praticamente una scelta tra due diversi tipi di schiavitù...
In questo scenario troviamo due sorelle, Nomi e Serina, agli
antipodi tra loro, una cresciuta per restare in famiglia e l'altra istruita ed
addestrata per il compito di Grazia, una rozza e ribelle per indole, l'altra
docile ed elegante, che si trovano ad affrontare insieme il palazzo del
Supremo, visto che il compito di Nomi è comunque quello di restare al fianco di
Serina in qualità di ancella se venisse scelta per rimanervi a compiacere
l'erede del Supremo.
Qui accade il fattaccio: l'Erede, invece di scegliere Serina,
decide che sarà Nomi ad entrare tra le Grazie, e Serina diventerà la sua
ancella. Il mondo delle due sorelle viene messo sotto sopra, e dovranno cercare
daccapo un equilibrio, capovolto rispetto a quello che è stato fino a quel
giorno.
Le pagine scorrono con scioltezza, la vita di palazzo di Nomi e la
diversa piega che prenderà quella di Serina tengono il lettore incuriosito ed
al contempo sulla corda, svelando poco alla volta quello che si nasconde nel
regno di Viridia.
Entrambe costrette in due diversi tipi di prigionia, dovranno
trovare il modo di resistere ed andare avanti... un po' come sono costrette a
fare tantissime donne ogni giorno della loro vita, perché, anche se nella
nostra società fortunatamente i diritti sono stati conquistati e possiamo
scegliere cosa fare delle nostre esistenze, in tante, ancora, non hanno il
coraggio di prendere in mano le loro vite.
E' bello che un distopico dia la possibilità di ragionare sul
fatto che ci sia sempre la possibilità di scegliere, anche nelle situazioni
estreme, e che bisogna avere la forza di mettere se stesse al primo posto,
anche quando il mondo ci dice che dovremmo essere qualcosa di diverso.
Gli intrighi di palazzo e la situazione su Monte Rovina ci porteranno con rapidità alla fine del libro, che purtroppo ci lascia terribilmente in attesa del successivo che è previsto uscire 10 settembre prossimo, per cui ora mi aspetta un mese massacrante perché ODIO rimanere con una storia in sospeso!!
Comunque lo consiglio: sia agli amanti del distopico, sia a chi magari non ha mai approcciato questo genere, perché il tema portante è assolutamente meritevole.
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