sabato 6 gennaio 2018

Recensione: Assassinio sull'Orient Express - Agatha Christie


Che io non sia una fan scatenata di gialli e thriller è ormai cosa detta e risaputa, ma l’uscita dell’ennesima trasposizione cinematografica di questo super classico ha fatto nascere in me la curiosità da scimmietta che comunque mi contraddistingue, e trovandolo su Audible...

L'Orient-Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, occupa un posto importante nell'immaginario collettivo degli appassionati di letteratura poliziesca. Il merito è di Agatha Christie, la regina del giallo, e della sua creatura, l'impareggiabile Poirot. In quella che rimane probabilmente la più celebre delle sue imprese, l'investigatore belga, salito a bordo di un vagone di prima classe partito da Istanbul e diretto a Calais, è costretto a occuparsi di un efferato delitto.
Assassinio sull'Orient-Express, apparso nel 1934, è da molti considerato il capolavoro di Agatha Christie, sicuramente uno dei libri gialli più conosciuti in tutto il mondo


Hercule Poirot è decisamente un personaggio, anzi, è IL personaggio: dall’aspetto eccentrico, con i suoi baffi all’insù ed il vestito elegante, puntiglioso e per certi versi maniacale, è tra coloro che nell’immaginario collettivo ricopre il ruolo dell’investigatore per eccellenza. in questa avventura, si ritrova suo malgrado a dover indagare su uno strano omicidio accaduto a bordo del treno su cui sta viaggiando: il treno viene bloccato da una bufera di neve ed uno dei passeggeri viene rinvenuto cadavere, impossibilitati a chiamare le autorità, il direttore del treno chiede al celere ispettore di capire chi e come abbia ucciso il malcapitato.

Agatha Christie mi ha praticamente risucchiata nella storia, i personaggi, tantissimi, visto che abbiamo più di dieci sospettati, sono tutti ben caratterizzati, e, anche se già dall'inizio sappiamo che uno di loro morirà, passiamo tutto il tempo incollati prima, per sapere chi sarà assassinato, e poi, per mano di  chi.
Le analisi mentali di Poirot accompagnano il lettore nell'indagine, arricchendo man mano i dettagli e le sfaccettature, fino a portarlo con lui alla soluzione del caso.

La stessa soluzione è uno spunto di riflessione per il lettore sul concetto di giustizia e di pena... ma non voglio dire troppo, perché, anche se è un classico scritto nel lontano 1934, non tutti lo hanno letto e quindi non voglio togliere il gusto della scoperta; dico solo che ho apprezzato molto tutta la storia, e dal mio punto di vista sono completamente d'accordo sulla scelta dell'autrice, che riflette decisamente la mia posizione.
Certo, è un romanzo ambientato appunto ottanta anni fa, concepito sulle tecniche investigative dell'epoca, e quindi non va decisamente analizzato con nostra attuale mentalità, logico che al giorno d'oggi il caso sarebbe stato risolto in brevissimo tempo e la soluzione ci sarebbe apparsa quasi scontata, ma se ci caliamo nelle possibilità dell'epoca risulta veramente molto credibile.

Piccola curiosità: la Christie trasse ispirazione per questo libro durante un viaggio in treno verso Bagdad, e la leggenda vuole che l'autrice l'abbia scritto proprio durante il suo breve soggiorno ad Istambul, in una camera dell'hotel Pera Palace, che è stata poi trasformata in una sorta di mini-museo a lei dedicato.

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