Titolo: Prima del Futuro
Autrice: Jay Asher e Carolyn Mackler
Editore: Giunti
Pagine: 400
È il 1996, la velocità di connessione arranca rumorosamente a 56kb, la rete è quasi vuota, è ancora uno strumento per pochi, una sorta di nuova stregoneria tecnologica.
Emma e Josh si conoscono fin da quando erano piccoli, sono sempre stati amici inseparabili, poi Josh ha tentato di baciarla e le cose si sono complicate. È parecchio tempo che non si vedono, ma un giorno Josh si presenta a casa di Emma e le porge imbarazzato un cd rom per connettersi a internet, è arrivato a sua madre come omaggio, ma loro non hanno il computer. Emma invece ha un fiammante pc con Windows 95 e quando riesce finalmente a connettersi accade qualcosa di inspiegabile. Per una strana alterazione nella barriera spazio-temporale appare sullo schermo una misteriosa pagina bianca e blu, con una scritta sconosciuta: Facebook. E c’è la foto di una donna sui trent’anni con un volto familiare, troppo familiare. Si è aperto un pericolosissimo portale sul futuro in grado di cambiare, in un’indimenticabile settimana di delirio, il presente, i sentimenti e il destino di Emma e Josh.
Una storia irresistibile che conquisterà chi è nato con Facebook e prima di Facebook.
Non so se vale anche per voi, ma a volte vengo risucchiata da vortici di dipendenza per una serie tv, e quello di Tredici era stato uno di quei casi (anzi, vedetela se non lo aveste fatto, dà veramente tanti tanti spunti di riflessione sulla vita degli adolescenti al mondo d'oggi - ndr), quindi, quando ho letto il nome del suo autore su questo libro è stato a dir poco scontato che dovessi leggerlo.
L'idea non è affatto male, ed ha catturato da subito la mia curiosità; sono più o meno contemporanea dei protagonisti, e ricordo benissimo com'era vivere il 1996: di cellulari in giro ce n'erano pochissimi (ed enormi rispetto a quelli odierni), le chat e WhatsApp non le immaginavamo nemmeno, e se ti piaceva un ragazzo potevi anche morire calcificata al fianco del telefono di casa a struggerti nell'attesa.
Immedesimandomi nell'adolescente che ero allora ho cercato di immaginare cosa mi sarebbe passato per la testa trovandomi davanti alla mia pagina Facebook di oggi, coi visetti sorridenti dei miei bambini e con quelle frasi senza senso che siamo soliti scrivere riguardo al nostro umore.
Il libro è scorrevole e avvincente, perché tiene il lettore fino all'ultima pagina con fiato sospeso per capire come andrà a finire, ma confesso che mi ha lasciata con un po' di amaro in bocca, come se mi aspettassi qualcosa di più..
A voi è mai capitata questa strana sensazione di incompiuto?... Fatemi sapere cosa ne pensate!
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