sono una donna da cuoricini sempre e comunque, anche quando è scontato, e quindi mi sono approcciata a questa sua nuova opera con non poca diffidenza.
Il risultato è stato il solito... fatica per le prime pagine, e poi due o tre giorni di lettura senza sosta... persino in fila in macchina!
C'è poco da fare, lo stile della Roth è incalzante e coinvolgente: per me è la regina indiscussa del distopico, che sia esso ambientato sulla Terra o nello spazio sconfinato di una remota galassia fa ben poca differenza.
Ci descrive non solo la galassia, ma le caratteristiche stesse dei popoli che la abitano, focalizzando l'attenzione in particolare sul pianeta Thuve, diviso tra i Thuvesiti, tranquilli coltivatori, e gli Shotet, guerrieri e conquistatori, popoli ai quali appartengono i protagonisti: Akos,figlio dell'Oracolo di Thuve e Cyra, sorella del terribile tiranno Shotet.
Entrambi hanno un dono, come tutti gli abitanti della galassia, detto donocorrente, che hanno sviluppato crescendo, ed un fato, cioè appartengono ad un gruppo ristretto di individui per i quali gli oracoli hanno ricevuto una visione del loro destino, anche se non sanno di preciso come questo si realizzerà. Questo li porterà a stare insieme, prima forzatamente e poi pian piano per loro volere, quando scopriranno che solo così riusciranno a resistere alla crudeltà e il dolore.
"E' difficile sapere cos'è giusto in questa vita" disse "Facciamo quello che possiamo, ma ciò di cui abbiamo veramente bisogno è compassione."
Cyra è dura, forte, una guerriera spietata, abituata a non conoscere la pietà, anche per colpa del suo donocorrente che la costringe ad una vita di dolore, Akos, le fa conoscere lati di se stessa a lei sconosciuti, capire che la vita non è solo andare avanti e sopravvivere.
Bello, con temi importanti mimetizzati nel contesto incalzante degli eventi, molto più di Divergent secondo me, ... non ci rimane che attendere il seguito!
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