- Titolo: Il Redento
- Autore: Tommaso Adiletta
- Editore: Augh! (23 gennaio 2017)
Angelo è un ragazzo speciale, dotato di grandi capacità intellettive e conoscitive. Come tutti gli adolescenti è in continua ricerca di se stesso ma ha la sfortuna di diventare il bersaglio di alcuni bulli del suo paese, Faro, una piccola cittadina del Sud Italia. Lo spirito di rivalsa e la conoscenza di Carmen, una bellissima ragazza, sua coetanea, lo condurranno a vivere un'esperienza terrificante all'interno di una setta satanica, i Figli della Bestia. Allo stesso tempo una serie di omicidi sconvolgerà la cittadina e il commissario Ionico, aiutato da don Gabriele Polvere, riuscirà a scoprire chi veramente si cela dietro questa spirale di violenza. Il Redento è un fantasmagorico thriller "demoniaco" in cui il Bene e il Male combattono battaglie insospettabili per la salvezza o per la dannazione eterna degli uomini.
Nessuno escluso.
Le recensioni che nascono da una proposta da parte dell'autore sono per me sempre un po' ostiche da scrivere, perché sono sempre aperta alla collaborazione, ma allo stesso tempo temo di avere riposte in me delle aspettative che non sempre sono in grado di soddisfare. Comunque, apprezzo tanto gli autori che interpellano noi poveri blogger che non vantiamo milioni di follower e capisco la loro voglia di far conoscere il più possibile il frutto del loro lavoro, quindi proprio per questo cercherò di essere il più sincera possibile.
Devo dire grazie a Tommaso Adiletta per avermi proposto la lettura di questo libro, il quale appartiene ad un genere che probabilmente da sola non avrei scelto: il thriller psicologico-demoniaco, e che, a dirla tutta, già solo la definizione mi genera un po' d'ansia..
L'argomento non è affatto leggero, e l'autore spesso usa un linguaggio molto crudo e diretto, sia nelle scene di esorcismo che nelle scene di sesso, e la cosa ammetto mi ha creato qualche difficoltà nel portare avanti la lettura; ma, analizzando nel complesso la storia, credo fosse nelle sue intenzioni creare una specie di sgomento nel lettore a fronte di alcuni eventi narrati, e suppongo che l'utilizzo di tale linguaggio aiuti ad averne una percezione se possibile ancor più negativa.
L'ho trovato un romanzo d'esordio apprezzabile nel complesso, ma secondo la mia opinione parte del racconto meritava di avere più spazio, le 112 pagine totali non mi sembrano sufficienti a conoscere del tutto personaggi che meritavano più spessore, primi fra tutti i giovani protagonisti. Non voglio fare spoiler ma nella parte finale le cose sembrano procedere un po' di corsa e ci troviamo brevemente in una situazione molto diversa liquidati nell'arco di due o tre pagine.
Non posso dire che non mi è piaciuto del tutto nonostante sia così lontano dai generi che generalmente mi sono vicini, ma avrei voluto che sia i fatti narrati, sia la tematica fossero ben approfonditi, in quanto non tutti sono così esperti ed eruditi su argomenti così particolari come la demonologia.
Da quanto avevo capito già da sola, e da quanto scritto nei ringraziamenti dell'autore, lo scopo stesso del libro è quello di stigmatizzare i fatti narrati, ma rimanere così vaghi temo non aiuti la causa, anzi, potrebbe dare adito al nascere di curiosità che spingano su testi scritti con intenti diversi.
Quindi, lettura interessante, ma non consigliata ad un pubblico troppo giovane o comunque sensibile.
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