...E quando credevo di non ricordare nemmeno come entrare in questo blog... eccomi qua!
Breve parentesi personale:
Vi chiedo scusa. Sono praticamente 6 mesi che non posto nulla, ma in questi mesi mi sono lasciata letteralmente sopraffare dalla mia vita... non c'è tanto da dire: c'è stato un gran trambusto e tutto quello in cui ho creduto per "i miei primi 40 anni" (per dirla alla Marina Ripa di Meana) ha fatto un bel salto nel cestino della spazzatura. Se per i primi tempi ho provato a fare quello che fanno il 90% delle donne in queste situazioni (taglio di capelli nuovo, shopping ossessivo compulsivo on-line...) è arrivato un momento in cui non ho proprio retto, ho focalizzato tutte le mie energie sui miei figli e mi sono lasciata trascinare dalla corrente.
Ma oggi sono di nuovo qui, rigenerata? Rinata? No, consapevole... ho capito che la forza la devo trovare nel cuore, e nelle persone che mi amano e che amo, ma anche che devo ritrovare la forza e la volontà di fare le cose che mi piacciono.
Yoo una Principessa Coreana del 1300. Giulio un ragazzo romano dei giorni nostri proprietario di uno straordinario negozio di palle di neve. Due anime destinate ad incontrarsi grazie ad una magia. La palla di neve incantata capovolge il tempo ed il destino. Così tra una carbonara preparata in un tempio buddista e una cerimonia del tè nel centro di Roma, una storia d'amore nasce a dispetto della distanza tra epoche diverse che pagina dopo pagina, sembra assottigliarsi fino a sparire del tutto, perché l'amore alla fine non cambia mai e resta sempre lo stesso dappertutto. Un drama coreano all'italiana, una via di mezzo tra Vacanze Romane, La casa sul lago del tempo, Kate & Leopold e Amarsi un po'. Questo è Principessa Saranghae di Diego Galdino.
Piccola ammissione di colpa: fino all'estate scorsa non sapevo chi fosse Diego Galdino.
A settembre si è tenuto a Roma un festival del romance, dove, girando tra i tavoli, sia io che la mia succube cugina accompagnatrice siamo rimaste folgorate da una distesa di bellissime copertine azzurre e rosa; erano le prime copie di Principessa Saranghae, ed abbiamo deciso di rimanere ad ascoltare l'intervento dell'autore.
Diego è una forza della natura, è spiritoso, divertente, è una persona con i piedi per terra che sta realizzando il suo sogno, ma allo stesso tempo è un uomo che non si vergogna affatto di essere un incredibile romantico.
In questi mesi ho letto ed ascoltato diversi suoi libri, ma questo, in assoluto è quello che mi ha trasportata di più; in Principessa Saranghae c'è tutto: l'amore, la mia stessa passione per i k-drama, la Corea e soprattutto c'è Roma.
Da romana trasferita altrove ho ritrovato tutto della mia città, l'atmosfera, gli sfondi, i colori, ma principalmente quello che spesso le persone che la vivono come turisti spesso non riescono ad apprezzare: la vita del quartiere. L'autore ha portato la Principessa per le strade della sua città, presentandogli i personaggi della sua vita, ed inserendola in quell'intreccio di esistenze che ogni quartiere di Roma rappresenta: i negozianti, gli amici i parenti sono quello che rendono ogni zona un microcosmo a sé stante, unico ed inimitabile.
C'è Roma e tanta romanità in questo libro, le espressioni, i modi di dire, i discorsi in romano dei genitori... ho solo paura che le persone che non vengono dalla nostra città non riescano ad apprezzarlo appieno, ma spero che chiunque si approcci a questa storia si metta a cuore aperto e riesca a vedere quanto di sé stesso abbia messo in questo libro l'autore.
Insomma, se cercate una storia che riesca a farvi ridere e commuovere nello stesso tempo, questo è il libro per voi!
Spero di tornare a scrivervi presto
Ila